Renzi attacca le banche venete: "Sono spariti i soldi". Ora azioni di responsabilità
"Qualcuno ha fatto sparire soldi nel silenzio", "ogni riferimento a vicende venete è voluto e intenzionale". Quindi ci vuole un’azione di responsabilità. Matteo Renzi non indugia. Stamani intervistato in diretta da radio Rtl 102,5, il premieri ha parlato a tutto tondo: dal Pd, al caso Lodi (l'arresto del sindaco Uggetti) fino al miracolo Leicester impegnandosi per un'onorificenza a Ranieri.
Ma è il capitolo banche ad occupare lunga parte della chiacchierata. "Noi siamo stati molto corretti, duri e severi con tutti, tant'è vero che ci sono stati commissariamenti e azioni di responsabilità, a partire da Banca Etruria ", ha detto questa mattina Renzi. "Mi piacerebbe anche qualche azione di responsabilità in qualche altra banca dove qualcuno ha fatto sparire soldi nel silenzio dei commentatori e della grande stampa. Ogni riferimento a vicende venete è voluto e intenzionale" ha precisato.
La frase è rimbalzata subito su tutta la stampa.
Su Banca Popolare di Vicenza il premier ha confermato che la "non ammissione alla quotazione era nell'aria" aggiungendo che "con l'operazione Atlante la banca si salverà". Con Atlante e il decreto che riduce il tempo del recupero crediti incagliati e deteriorati c'è "una soluzione di medio-lungo periodo che permetterà di uscire dalle secche. Agli investitori dico che finalmente il mercato è tornato ad essere padrone in Italia".
Quanto agli obbligazionisti delle quattro banche fallite Renzi ha chiarito che il rimborso totale non ci potrà essere, anche perché sapevano bene che stavano andando a rischiare con un tipo di investimento del genere".
"Abbiamo dato una mano, abbiamo fatto una durissima battaglia in Europa. Se hanno da protestare vadano a fare l'arbitrato. Io non sono convinto che facciano bene a farlo". E ancora: "Il governo non ha guardato in faccia nessuno. Gli obbligazionisti hanno messo dei soldi in operazioni a rischio".
Erano stati truffati? "Siccome è stata la prima volta, diamo loro una mano, restituiamo a chi ha i titoli l'80%, poi naturalmente se hanno da protestare vadano a fare l'arbitrato e vediamo se hanno ragione loro. Non sono così convinto che gli meriti fare l'arbitrato. Ma agli altri 60 milioni italiani evitiamo di fare racconti non esatti", ha concluso.
Riproduzione riservata © il Nord Est