Renzi: Vogliamo essere primi in Europa nella manifattura
VERONA - «Sul piano industria 4.0 c'è da lavorare al tavolo di lavoro della legge di stabilità. Oggi approviamo il Def. Entro il 20 di ottobre le misure dovranno essere formalmente ratificate. Lavoriamo in questa direzione».
Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Verona, presentando, insieme al ministro Carlo Calenda, il Piano Industria 4.0
Col piano Industria 4.0 «c’è un patto di fiducia» fra imprese e governo che «rappresenta il modo in cui possiamo vincere una grande sfida assieme», ha aggiunti Calenda.
Il ministro dello Sviluppo economico ha aggiunto: «Per giocarci questa partita dobbiamo confrontarci con gli altri che la stanno affrontando e prima di tutto dobbiamo fare sistema».
«Noi abbiamo cercato di affrontare questo piano come un’azienda, partendo da un assunto, la fiducia nelle imprese. Noi non dobbiamo fare le scelte, dobbiamo dare gli strumenti», ha concluso il ministro.
«Ci sono molti problemi e molte difficoltà, ma in Italia ci sono anche delle eccellenze straordinarie, possiamo competere, ed essere credibili», ha ribadito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che indica l'obiettivo: portare la manifattura italiana al primo posto in Europa.
«Dobbiamo rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato la crescita», ha aggiunto indicando quella che deve essere una priorità per il governo.
«Noi governo, noi politici mettiamo in campo delle regole e poi lasciamo alle imprese il compito di giocarsela, è la responsabilità, si possono commettere degli errori, ma è meglio rischiare che star fermi alla finestra», ancora il premier.
«Questo paese è di tutti, o lo rimettiamo in campo o perderemo delle opportunità per i nostri figli e nostri nipoti».
«Chi fa politica non viene pagato per analizzare i problemi, viene pagato per risolverli», ha proseguito.
E riferendosi ai pessimisti sul futuro del Paese ha sottolineato: «non ne posso più di quelli che continuano a dire che il tempo migliore dell'Italia è il passato. Non è vero. È una balla».
«Non è vero, oggettivamente - ha proseguito - Se l'Italia fa la sua parte è in grado di essere competitiva nel mondo. Certo bisogna fare fatica, bisogna prendersi qualche rischio, si può commettere qualche errore».
«Ma chi di voi - ha concluso, rivolgendosi agli imprenditori in platea - avrebbe fatto quello che ha fatto se non avesse avuto il coraggio di prendersi qualche rischio?».
Mentre a Milano il premier ha annunciato che il Ponte sullo Stretto di Messina torna nell'agenda del Governo, a Verona ha annunciato che «il 22 dicembre inauguriamo la Salerno-Reggio Calabria. Prendo il ministro Delrio e la facciamo tutta in macchina, guido io».
Ai rappresentanti del Governo, gli atenei Veneti hanno anticipato che è pronto l'accordo per la costituzione di un Competence Center, con capofila l'Università di Padova, partendo dal progetto di visione Venice Innovation Hub for Re-startup Manufacturing che individua il Parco Scientifico Tecnologico di Venezia come primo centro d'insediamento delle attività per estendersi in fase successive ad altri poli infrastrutturali a Padova e Verona.
La firma del Memorandum d'intesa fra i Rettori dell'Università Cà Foscari Venezia, dell'Università degli Studi di Padova, dell'Università di Verona e dell'Università Iuav di Venezia, verrà sottoscritta venerdì 30 settembre a Padova nel corso degli Open Innovation Days.
Il progetto delle Università del Veneto è stato incluso dal Governo tra i Competence Center del Piano Industria 4.0 illustrato a Verona dal presidente del Consiglio Renzi e dal ministro Calenda alla presenza dei quattro Rettori veneti, delle istituzioni locali e regionali e delle associazioni di categoria.
Le direttrici strategiche di intervento del Piano Nazionale Industria 4.0 sono: investimenti innovativi e competenze, infrastrutture abilitanti e strumenti pubblici di supporto, governance e awareness.
Il Competence Center costituito dagli Atenei veneti si propone come centro di eccellenza, di valore internazionale, per promuovere i processi di ricerca e innovazione di una delle aree industriali più vitali del paese.
(ANSA). ROMA (ITALPRESS) - «Noi governo, noi politici mettiamo in campo delle regole e poi lasciamo alle imprese il compito di giocarsela, è la responsabilità, si possono commettere degli errori, ma è meglio rischiare che star fermi alla finestra». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Verona. «Questo paese è di tutti, o lo rimettiamo in campo o perderemo delle opportunità per i nostri figli e nostri nipoti», ha aggiunto Renzi. RENZI, POLITICI PAGATI PER RISOLVERE NON ANALIZZARE PROBLEMI (ANSA) - VERONA, 27 SET - «Chi fa politica non viene pagato per analizzare i problemi, viene pagato per risolverli». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione della presentazione a Verona del piano nazionale «Industria 4.0», con il ministro Carlo Calenda. E riferendosi ai pessimisti sul futuro del Paese ha sottolineato: «non ne posso più di quelli che continuano a dire che il tempo migliore dell'Italia è il passato. Non è vero. È una balla». «Non è vero, oggettivamente - ha proseguito - Se l'Italia fa la sua parte è in grado di essere competitiva nel mondo. Certo bisogna fare fatica, bisogna prendersi qualche rischio, si può commettere qualche errore». «Ma chi di voi - ha concluso, rivolgendosi agli imprenditori in platea - avrebbe fatto quello che ha fatto se non avesse avuto il coraggio di prendersi qualche rischio?». (ANSA). INFRASTRUTTURE: RENZI, IL 22/12 INAUGURIAMO LA SALERNO-REGGIO CALABRIA (IL SOLE 24 ORE RAdiocor Plus) - Verona, 27 set - «Il 22 dicembre inauguriamo la Salerno-Reggio Calabria. Prendo il ministro Delrio e la facciamo tutta in macchina, guido io». Lo ha affermato il premier, Matteo Renzi, incontrando gli imprenditori a Verona. Renzi ha ricordato l'impegno preso a terminare l'autostrada entro fine anno, un impegno che sarà mantenuto perchè «era nostro dovere». Mau LPN-UE, CALENDA: SULLA CRESCITA SARÀ BATTAGLIA VERA Roma, 27 set. (LaPresse) - «Non forzeremo le regole, anche se sono rispettate ormai da pochissimi Paesi, Germania inclusa. Ma faremo una battaglia nell’ Ue sul tema della crescita». Lo afferma - in un’intervista a QN in apertura di prima pagina - il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, sottolineando che serve una manovra ’di qualità’: «Non appendiamoci ai decimali, abbiamo davanti un periodo di incertezza sempre maggiore». «La manovra - dice - avrà al centro Industria 4.0, che dovrebbe passare nella sua interezza: 13 miliardi di incentivi fiscali automatici alle imprese e 10 miliardi per il rafforzamento di strumenti esistenti. Un patto di fiducia con le imprese: non diciamo cosa fare ma diamo i mezzi per investire. A partire dall’ iper-ammortamento al 250%, dal rafforzamento del fondo di garanzia e dal credito di imposta al 50% per gli investimenti in ricerca». Spiega poi che tra «questa settimana e la prossima» dovrebbe arrivare a tal proposito il decreto del Mef, «la dote del fondo crescerà da 700 a 900 milioni il prossimo anno con la manovra: riusciremo a garantire 22 miliardi di finanziamenti».
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