Ripartenza dell'agroalimentare veneto, nove milioni per i contratti di sviluppo

La Regione cofinanzai il fondo di crescita sostenibile: presentati al Mise 14 progetti di elevatissima innovazione tecnologica
16/03/2020 Rungis, Mercato internazionale di Rungis è il più grande e più importante mercato agroalimentare di prodotti freschi del mondo. Situato a soli 8 chilometri a sud della capitale Francese, il mercato si estende su una superficie di 232 ettari di cui 72,7 coperti.
16/03/2020 Rungis, Mercato internazionale di Rungis è il più grande e più importante mercato agroalimentare di prodotti freschi del mondo. Situato a soli 8 chilometri a sud della capitale Francese, il mercato si estende su una superficie di 232 ettari di cui 72,7 coperti.

VENEZIA. Prosegue l’attività dell’assessorato regionale all’Agricoltura per dare attuazione al pacchetto delle misure a sostegno della ripartenza del settore primario, presentato lo scorso 10 giugno nella sede della Protezione Civile di Marghera.

In particolar modo, in linea con quanto previsto dalla legge regionale 21/2020 “Misure urgenti per il supporto alla liquidità delle imprese colpite dalla crisi correlata all'epidemia Covid-19. Seconda variazione generale al bilancio di previsione 2020-2022 della Regione del Veneto”, la Giunta - informa un comunicato - ha provveduto a completare l’attività di ridefinizione dell’uso delle risorse del fondo di rotazione per il settore primario ed agroalimentare, costituito per sostenere gli investimenti ricompresi nei contratti di sviluppo nazionali finanziati dal Ministero per lo Sviluppo Economico.

“L’intervento regionale di cofinanziamento dei progetti con rilevanza strategica territoriale e settoriale è stato ben recepito dal tessuto imprenditoriale dell’agroalimentare - spiega l’Assessore regionale -. In poco più di un anno di attività sono stati presentati al MISE 14 progetti di elevatissima innovazione tecnologica e con favorevole impatto occupazionale, con il coinvolgimento di una quarantina di imprese. Parliamo di investimenti per  un valore complessivo di 300 milioni che saranno sostenuti da contributi MISE per circa 100 milioni, per larga parte attivati proprio dal cofinanziamento regionale”.

Nello specifico la Regione del Veneto ha già cofinanziato tre importanti progetti con risorse proprie per un valore complessivo di 1.450 milioni di euro ed ora, con la delibera approvata dalla Giunta regionale, ne destina altri 8.996.289,30 a sostegno dei cofinanziamenti regionali di progetti dell’agroalimentare nell’ambito del Fondo di Crescita sostenibile.

“L’intervento regionale di cofinanziamento - spiega l’Assessore veneto - consente ai progetti di essere valutati in via prioritaria da parte di Invitalia, attraverso una procedura accelerata (il fast track) che consente il finanziamento del progetto in tempi più brevi rispetto a quelli ordinari. Oggi le risorse disponibili nel fondo ammontano a 11.996.289,30 milioni di euro e di questi 3 milioni sono stati ridestinati alla costituzione del fondo per il microcredito a costo zero per l’agricoltura, mentre i restanti 8.996.289,30 vengono riservati interamente per il cofinanziamento nell’ambito del Fondo crescita Sostenibile dell’agroalimentare”.

L’assessore all’Agricoltura, esprimendo soddisfazione per il provvedimento approvato conclude: “Con una quindicina di milioni di risorse regionali, riusciamo ad attivare risorse statali per circa 10 volte tanto, a favore di progetti di investimento che interessano diversi comparti dell’agroalimentare. Abbiamo rivisto i limiti di intervento regionale ampliando al 25% l’attuale disponibilità complessiva del fondo di rotazione per il cofinanziamento degli interventi a favore delle grandi imprese del mondo agroalimentare: dal vitivinicolo, al lattiero-caseario, dall’attività molitoria a quella della lavorazione e conservazione delle carni e a quella della conservazione della frutta. Tutti progetti che contribuiranno ad innalzare notevolmente il livello tecnologico del sistema produttivo agroali

"mentare, rendendolo competitivo anche sui mercati internazionali e offrendo posti di lavoro qualificati. Questa importante azione regionale darà sicuramente un impulso importante alla ripresa di tutto il mondo agroalimentare del Veneto, colpito duramente dalla crisi generata dalla pandemia, dando voce a progetti agroindustriali di assoluto rilievo nell’ambito dei contratti di sviluppo”.

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