Ritorno alle origini: nasce Sartoria padovana

Pantalone su misura, made in Italy, e-commerce. La nuova vita di Gta nasce grazie al reshoring dalla Romania. Venti assunzioni, un milione di investimento nella produzione lean e una costola d'azienda pronta alla sfida globale

PADOVA. A oltre un anno dall’investimento, Gta è pronta per accelerare sul mercato grazie alla produzione Made in Italy e a un nuovo canale ecommerce.


Nel novembre 2014 Alberto Baban già a capo di Venetwork la Spa che si sta distinguendo nel territorio per diversi investimenti nella manifattura, ha rilevato Gta Moda insieme ad altri soci Veneti. L'azienda padovana, nata nel 1955, è una delle più note produttrici di pantaloni "new classic" per uomo.

Socio di maggioranza è oggi lo stesso Baban con il veicolo Idea19. Il team vede tra gli investitori (con una quota del 70%) anche Pierangelo Bressan (calzature da montagna Garmont), Tiziano Busin (Zhermack, attrezzature odontotecniche) e l’ex ad Eni Paolo Scaroni mentre il 30% è rimasto ai fratelli Tognolo, fondatori della Gta. Nel Cda anche Paolo Bastianello, vicepresidente di Sistema Moda Italia.


Questo accadeva 15 mesi fa. Il progetto guardava al recupero del savoir faire tessile basato sulla manifattura artigiana. Obiettivo: produrre qui, in Veneto, per sventolare nel mondo la bandiera del Made in Italy, grazie a un prodotto etico e a un nuovo approccio di business.
 

E così è stato grazie a un'operazione di reshoring che ha portato una nuova linea produttiva e occupazione. “La nostra è una scelta anti-ciclica – spiega Baban – perché i costi non sono ancora competitivi. Rispetto all’Est Europa, siamo superiori del 50%. E' la sfida del Made in Italy, l’idea di mantenere la tradizione qualitativa e la creatività Italiana affiancandola a nuovi processi produttivi, con una linea "lean manifacturing" (fabbrica snella, ndr) per la confezione ottimizzando i tempi di produzione ed agevolando il servizio; una sfida che volevamo portare a casa. Inoltre l'impianto sarà in grado di produrre il pantalone Made in Italy su misura e per questo – continua Baban – abbiamo investito a Padova assumendo 20 persone tra collaboratrici e collaboratori: 15 sono già operative e 5 saranno a regime in questo mese”. Tra linea di produzione e nuove assunzioni si parla oltre un milione di euro.

Oggi nella sede di Tencarola (Padova) lavorano già 18 dipendenti. Con le nuove assunzioni si toccherà quasi quota 40. Gta continuerà a produrre in Romania, dove sono occupate 300 persone. La novità è che a quella produzione, sarà integrata una nuova offerta made in Italy con l’obiettivo di “conservare la grande capacità sartoriale e di confezione legata al fondatore Giorgio Tognolo”. Non solo: perché la competenza va trasmessa. E la sede deve diventare una “fabbrica moderna”.  Lean manifacturing dunque ed il lancio di un nuovo sito e-commerce.

“Gta era andata in Romania tanti anni fa per una questione di competitività – spiega Baban – quando siamo arrivati noi in Italia non si produceva più nulla. In tutto questo tempo abbiamo insegnato agli altri, all’estero, a fare il mestiere e qui si è persa la maestria”.  Ora c’è un reale problema di competenze e di nuovo insegnamento. Per questo il piccolo impianto produttivo Gta a Tencarola vuole essere una scuola: “La sera apriremo le porte ai giovani affinché possano imparare come si cuce e si confeziona. Stiamo definendo gli accordi con le scuole di moda, ci stiamo accordando per trasmettere questa idea del saper fare e offrire il nostro impianto” spiega Baban.

Ma cosa distinguerà il prodotto fatto in Italia da quello made in Romania? Il su misura, anche un pezzo solo. “Usciamo dalla produzione di massa – anticipa Baban – e da quella di serie: ci distingueremo per velocità del servizio, per la qualità sartoriale e per il nuovo sistema di vendita tramite e-commerce grazie alla partnership già siglata con Filoblu (azienda veneta di Santa Maria di Sala, ndr). Una sperimentazione che se funziona può essere allargata”. Gta produce da sempre anche per conto terzi per brand importanti Italiani ma questa nuova avventura parte con un marchio proprio. E’ già nata l’azienda "Sartoria Padovana" all’interno di Gta. “La nostra volontà è di tornare a un brand molto tradizionale per trasmettere questa capacità sartoriale”. chiosa Baban, che anticipa: “Al prossimo Pitti il lancio della collezione”.

La specializzazione di Gta è sul pantalone da uomo ma il confine è precario e l’idea è di abbracciare segmenti complementari come anche il pantalone donna e un ampliamento di gamma.



“Il Veneto ha sempre espresso grandi capacità, dalla tessitura dei filati ai lavaggi: va analizzato cos’è successo qui in questi anni di crisi per salvare il salvabile – spiega Baban -. Sono rimaste molte lavorazioni a valle ma non a monte. Nel nostro piccolo, vogliamo dare un segnale nella speranza che questo progetto porti anche i grandi big a investire nuovamente nel nostro territorio per invertire la tendenza”.

Quanto alla distribuzione, oltre all’e-store, non esiste una vera e propria strategia già definita a tavolino. Baban spiega che Gta gode già di una presenza importante sui grandi mercati del fashion come Usa e Giappone oltre che Europa. “Seguiremo questo filone ma punteremo molto sull’online”.

@eleonoravallin
 

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