Rizzani de Eccher e Illimity in cordata per Condotte

La Rizzani de Eccher e Illimity, la nuova banca nata dalla fusione tra Spaxs e Banca Interprovinciale, guidata da Corrado Passera, sono in “gara” per aggiudicarsi la realizzazione di opere per 800 milioni di euro, parte del portafoglio di Condotte. La formalizzazione della proposta ai commissari del colosso romano delle costruzioni è già stata fatta nei giorni scorsi

UDINE. La Rizzani de Eccher e Illimity, la nuova banca nata dalla fusione tra Spaxs e Banca Interprovinciale, guidata da Corrado Passera, sono in “gara” per aggiudicarsi la realizzazione di opere per 800 milioni di euro, parte del portafoglio di Condotte. La formalizzazione della proposta ai commissari del colosso romano delle costruzioni è già stata fatta nei giorni scorsi.

Le opere a cui l’azienda friulana sarebbe interessata sono diverse, si va infatti da due commesse di importo rilevante in Algeria (una tratta ferroviaria e un’autostrada), la Città della Salute a Sesto San Giovanni a Milano dove sorgerà il maggior polo oncologico d’Europa, il nuovo carcere di Bolzano, il traforo del Brennero, la nuova stazione di Firenze. Offerta depositata, dunque, ma i tempi per la risposta non sono ancora definiti. «Ce li diranno i commissari, noi siamo pronti, tanto prima tanto meglio», aveva dichiarato pochi giorni fa l’ad di Illimity, Corrado Passera. «Noi non stiamo pensando di finanziare Condotte, che è in amministrazione straordinaria, ma ha una serie di cantieri, progetti e sotto-società». L’obiettivo per Passera e Rizzani de Eccher è «far di tutto per salvare questi cantieri».

Nel dettaglio, su circa tre miliardi di euro di lavori nell’orbita di Condotte, «ce ne sono per 800 milioni che hanno le caratteristiche adatti per essere comprati e gestiti assieme a un operatore del settore» per far sì «che tutto questo patrimonio non vada disperso». Per questo, ancora Passera «ci siamo fatti avanti con i commissari per dire “se volete che rileviamo i cantieri siamo a disposizione”». Ovviamente ci sarà una «procedura competitiva» basata sul prezzo e «se ci saranno altri interessati, si faranno avanti». Ma chi è Condotte? Forse non tutti la conoscono per nome che, per esteso, è Società Italiana per Condotte d’Acqua spa, nota semplicemente come Condotte, ed è un'azienda italiana che opera nel settore dell'ingegneria e delle costruzioni. È a capo del terzo gruppo di costruzioni del Paese con un fatturato consolidato di oltre 1,3 miliardi e poco meno di 6.000 dipendenti. Ma certamente è accaduto che abbiamo utilizzato una delle tante infrastrutture che ha realizzato in Italia e nel mondo.

Tanto per dire, Condotte è partner in consorzio con altre aziende per la realizzazione di diverse infrastrutture, ad esempio tra queste c’è la tratta dall’alta velocità Brescia-Verona (Condotte ha il 12%) e quella Verona-Vicenza (Condotte ha l’11%), il lotto austriaco del Brennero (Condotte ha il 35%) e il Mose di Venezia per il quale fa parte, insieme ad altre nove società, del Consorzio Venezia Nuova. I suoi problemi sono emersi di prepotenza con la presentazione al tribunale di Roma di una richiesta di concordato in bianco. La crisi del gruppo non è - stante il portafoglio ordini - di tipo industriale ma finanziaria causata soprattutto dai mancati pagamenti da parte dello Stato, aggravati dai “grandi mali” del comparto edile italiano: i tempi lunghi di cantierizzazione, la progettazione carente, i cantieri bloccati per motivi di varia natura, lo stato avanzamento lavori (Sal) non pagato, i contenziosi aperti con le stazioni appaltanti e le Amministrazioni, i tempi biblici per i pagamenti.—

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