Roma, Amsterdam e Kiev i primi voli: l'aeroporto di Venezia decolla di nuovo

VENEZIA. L’aeroporto Marco Polo riparte. Lentamente, ma riparte. Nel tabellone, ieri, tre voli: alle 11,30 per Amsterdam della Klm, alle 15,15 per Roma di Alitalia, alle 15,25 per Kiev della compagnia ucraina. E oggi, 2 giugno, in programma ancora voli per Amsterdam e Roma. Per i prossimi giorni è annunciata poi la ripresa dei voli da Venezia di altre compagnie come Air France (per Parigi), Iberia, Lufthansa, Volotea e Vueling.
Cresce l’attesa dei turisti soprattutto per la ripresa dei low cost di Volotea, solo tratte interne dal 18 giugno, per le destinazioni turistiche della Sicilia, della Sardegna e della Puglia. Per i veneti che si preparano alle vacanze, le speranze sono ovviamente quelle di una libera circolazioni tra regioni, senza dover fare la quarantena.
Per oltre due mesi, nel tabellone degli arrivi e partenze del Marco Polo, è stato annunciato un unico “eroico” volo – neanche tutti i giorni – da per per Roma di Alitalia, con l’impiego di appena una trentina di lavoratori, a rotazione. Linea per lo più frequentata da medici, personale sanitario e professionisti che si sono spostati per comprovati motivi di lavoro.

Al Marco Polo, da una media di 32 mila passeggeri al giorno (più di 11 milioni nel 2019), si è passati a meno di un centinaio imbarcati sul volo di Alitalia. Tutto qui il traffico dello scalo veneziano, con l’aggiunta dei voli commerciali (cargo) di multinazionali come Ups e Dhl, che continuano a funzionare anche se in termini ridotti. Intanto, però, i costi fissi (illuminazione, guardiania, manutenzione degli impianti, eccetera) continuano a gravare sulle società di gestione – la Save presieduta da Enrico Marchi – che devono garantire, comunque, l’operatività.
Da quando sono in vigore le disposizioni del governo per l’emergenza sanitaria, infatti, nel settore del trasporto aereo, a Tessera sono stati assicurati esclusivamente i servizi minimi essenziali e l’operatività per i soli voli di Stato, per il trasporto organi da trapiantare e le emergenze. Il clima surreale dell’aeroporto deserto è continuato per quasi tre mesi, con grave danno economico, tanto che lo stesso Marchi prevede un ritorno ai numeri del 2019, cioè pre-Covid, solo nel 2022 o, addirittura, nel 2023.
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