Siccità nel Veneto orientale, allarme in agricoltura: «A rischio fino all’80 per cento della produzione»

Le circa tremila aziende del territorio hanno consumato il 10 per cento di acqua in più rispetto all’anno scorso, «ed è piovuto col contagocce»

VENEZIA. Piove col contagocce e le temperature sono state per settimane sopra i 30 gradi: nel Veneto orientale allarme siccità nei campi.

Secondo quanto annunciato dalle categorie, dopo un maggio freddo e piovoso, che ha rallentato la partenza della stagione agricola, è arrivata un'ondata di calore che sta mettendo a rischio i raccolti: «Per chi non ha la possibilità di irrigare la prospettiva è di perdere l'80% della produzione - l'allarme lanciato dal sistema produttivo - E non è un caso che le circa tremila aziende agricole del Veneto orientale rispetto all'anno scorso hanno già consumato il 10% di acqua in più per irrigare campi e vigenti. Mais, barbabietola, soia, vigneti, tutto sta soffrendo. E i terreni vengono bagnati anche per una ventina di ore consecutive».

Sul problema è intervenuto anche Valerio Nadal, presidente Condifesa Veneto, che annovera oltre 20mila imprese associate: «L’acqua è mancata nei tre mesi cruciali da giugno ad oggi. Grazie all'importante funzione dei Consorzi siamo riusciti a tutelare il prodotto. Nelle aree montane l'acqua non è mancata e le riserve sono sempre state alimentate tutelando così i nostri prodotti».

Posizione condivisa da Andrea Colla, presidente Coldiretti Venezia e vice presidente del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale: «Siamo in emergenza siccità. Si fa sempre più sentire il cambiamento climatico e dobbiamo porre rimedio fin da subito con l'attuazione della sostenibilità ambientale per evitare il surriscaldamento globale».

Negli ultimi venti giorni è stato registrato un picco delle domande irrigue, in maniera omogenea nel comprensorio, che determinano una distribuzione irrigua ancora a pieno regime.

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