Siderforgerossi: l’energia eolica parla italiano

Con Sace Simest operazione da 25 mln per sviluppo in IndiaSider. Il gruppo nato nel 2013 dalla fusione di due produttori leader dell'industria della forgiatura, la Metallurgica Siderforge e la Forgerossi conta 1.150 dipendenti nel mondo

VICENZA. Gli anelli utilizzati per produrre energia eolica in Italia, ma soprattutto in Germania, hanno un cuore d'acciaio che nasce in Veneto. A produrli è il Siderforgerossi Group Spa di Arsiero (Vicenza), nato nel 2013 dalla fusione di due produttori leader dell'industria della forgiatura, la Metallurgica Siderforge e la Forgerossi. Oltre che nell'Alto Vicentino, dove lavorano 400 lavoratori, il gruppo vanta un'altra sede a Busano (Torino), nel Canavese, con 250 dipendenti, mentre nel polo produttivo in India operano circa 500 addetti, per un totale di 1.150 dipendenti. Il gruppo, cliente Sace dal 2012, ha visto un ulteriore step di sviluppo nel 2016 quando Simest è entrata nel capitale della subsidiary indiana.

«L'operazione in Oriente, che ha comportato da parte nostra un investimento di circa 25 milioni di euro - spiega il presidente Luciano Giacomelli - è avvenuta assieme a Simest: loro sono entrati nel capitale, in maniera consistente, con una cifra importante: questo rapporto di collaborazione è stato molto positivo e redditizio in quanto il loro sostegno in India è stato fondamentale sia per loro conoscenza del territorio orientale che per il modo di muoversi. Il tutto si chiuderà entro la fine del 2020 con la loro uscita dal capitale e la vendita delle azioni, mentre noi proseguiremo la nostra attività in India, con buone prospettive di crescita». «La nostra non è una produzione in serie - continua Giacomelli - e in tal senso la fusione di sei anni fa ha portato ad una complementarietà di prodotti che credo abbiamo poche aziende a livello europeo: passiamo da stampati di 1 kg sino a forgiati che possono pesare sino a 30 tonnellate».

E se l'eolico rappresenta il core business dell'industria vicentina le prospettive riguardano anche altri comparti fondamentali nel settore delle costruzioni e dei trasporti. «Siamo molto impegnati - precisa Giacomelli - nel navale e nautico, oltre che nel settore ferroviario, per il quale produciamo sistemi frenanti e ruote per le locomotive. In Italia produciamo le valvole delle pipeline, che servono per regolare la pressione del passaggio di gas o petrolio». «Recentemente - dice ancora il presidente - abbiamo lanciato un progetto italiano collegato al settore aerospaziale, siamo in contatto con colossi internazionali come Airbus, la francese Safran e Rolls Royce: si tratta di un mercato molto selettivo e impegnativo, con l'obbligo di superare molte tecnicità, prodotto e materie prime molto speciali, leggere, ad esempio al titanio, prodotti che vantano prezzi completamente diversi rispetto all'acciaio tradizionale. Crediamo in questo settore e in tal senso ci siamo dati una strategia nel breve termine, diciamo nell'arco di 3-5 anni».

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