Sme Spa, i lavoratori bocciano il contratto

Firmato dalla Cisl, l'accordo era stato contestato dalla Cgil perchè definito "disintegrativo". Ora la Cgil chiede un dietro-front. Al voto ha partecipato solo il 37% dei dipendenti dell'azienda di Susegana
SUSEGANA. Un accordo aziendale “(dis)integrativo” di secondo livello, firmato il 2 dicembre dalla Cisl alla Sme Spa di Susegana, ma contestato dalla Cgil, non ha trovato il consenso dei dipendenti nel successivo referendum confermativo indetto dalla stessa Cisl e conclusosi in questi giorni. Ora la Cgil chiede un dietro front. Al voto ha partecipato il 37% dei dipendenti. Molto meno del necessario 50%+1.
 
Astensione che è stata caldeggiata  dalla Cgil, che ha contestato metodo e merito dell’intesa bidone. Spiega il sindacato che "il contratto è nettamente peggiorativo delle condizioni preesistenti applicate nel centro commerciale di Susegana, e peggiorativo su vari punti delle norme stabilite dal contratto nazionale. L’intesa deroga in peggio il contratto nazionale di categoria e per questo è illegittima. La Sme, pur avendo risentito della crisi, è un azienda con i conti in ordine e i bilanci in positivo, pertanto priva dei requisiti reali minimi per eventuali intese di tale natura".
 
L’accordo, per la Cgil, è anche una "netta violazione delle recenti norme in materia di rappresentanza contenute negli accordi interconfederali firmati da Confcommercio e Cgil, Cisl e Uil nazionali, che disciplinano i casi in cui sia possibile derogare ai contratti nazionali. Il centro commerciale di Susegana (136 dipendenti) e il Gruppo Sme (817) nel suo complesso, non rientrano in tale fattispecie, e l'intesa di Susegana rischia di allargarsi agli altri centri".
 
"L’intesa è un peggioramento normativo ed economico per tutti i dipendenti - si precisa - e per questo non è stata approvata dai lavoratori. Tale accordo tra l’altro ambisce a rovesciare una recente sentenza del Tribunale del Lavoro di Treviso che ha dato ragione ai dipendenti ricorrenti e alla CGIL sull’applicazione dell’orario settimanale a 38 ore, proprio in coerenza con quanto stabilito dal contratto nazionale del Commercio. Norma evidentemente violata da Sme.  Sentenza sfavorevole che la Direzione aziendale cerca ora di aggirare con un accordo bidone".
 
 
 
 

Riproduzione riservata © il Nord Est