Snaidero, esuberi scesi a 70: i ricavi superano le previsioni

UDINE. È stato un anno a due velocità il 2018 per la Snaidero Rino spa di Majano. Aperto con un complesso passaggio di mano, che ha visto l’ingresso in maggioranza del fondo IDeA Corporate Credit Recovery II (controllato da DeA Capital Alternative Funds, gruppo De Agostini), si è chiuso con un’accelerazione oltre ogni aspettativa.
«Puntavamo a 61 milioni di ricavi e siamo arrivati a 64 con un Ebitda tornato positivo – fa sapere l’amministratore delegato Massimo Manelli –. Stiamo facendo uno sforzo corale per restituire a quest’azienda lo spazio e la visibilità che merita sui mercati».
Mercati nazionali e internazionali: dei 64 milioni di ricavi (+8,5 per cento rispetto ai 59 milioni del 2017) circa il 40 per cento sono stati infatti realizzati sul mercato domestico, il 60 per cento all’estero, in particolare tra l’Europa (con la Francia che resta il primo acquirente delle cucine friulane) e gli Stati Uniti d’America.
L’obiettivo a medio termine è quello di invertire i pesi: «Stiamo lavorando per sviluppare sempre più i mercati oltre confine – rivela Manelli –. L’obiettivo è arrivare nel giro di 3-4 anni a un giro d’affari realizzato al 70 per cento all’estero con il mercato a stelle e strisce in prima posizione».
Se Snaidero ha ripreso a camminare è merito dell’azione combinata messa in campo dal nuovo amministratore delegato che ha giocato su due fronti. «Abbiamo proceduto all’allargamento della distribuzione all’estero e a una riorganizzazione non violenta, ma progressiva di contenimento dei costi».
Riorganizzazione che ha portato alla quantificazione di un certo numero di eccedenze di personale. A settembre l’azienda ha infatti aperto una cassa integrazione straordinaria di 9 mesi (eventualmente rinnovabile) stimando un massimo di 100 esuberi sui 400 dipendenti complessivi. Platea (potenziale) già ridotta a 70 grazie a una trentina di uscite volontarie realizzate durante l’anno passato tra prepensionamenti e dimissioni.
«Questo è il massimo degli esuberi che potremmo avere a fine periodo. Abbiamo messo in campo una serie di azioni per allargare la distribuzione, aumentare i ricavi e contenere l’impatto della riorganizzazione sulla forza lavoro», precisa Manelli, che rilancia così all’allarme esuberi lanciato da Cgil nella conferenza stampa di fine anno.
«Quelle dichiarazioni mi hanno molto colpito – ha detto l’ad – specie considerando il contesto in cui agiamo, un paese (Majano) che vive legato in modo viscerale all’azienda e che paga emotivamente un alto prezzo a uscite come questa». Ingiustificate, a sentire il manager, perché «ogni tipo di riorganizzazione interna è stata discussa (e lo sarà in futuro) insieme alle parti sociali con cui mi prefiggo una preventiva condivisione.
La Cigs – afferma ancora il manager – ci consente di assecondare in termini di flessibilità le dinamiche di una produzione che conosce picchi e momenti di stop, che crescerà ininterrottamente da febbraio a luglio per poi fermarsi e riprendere da settembre a dicembre». In parallelo all’azione interna, l’azienda sta agendo sulla rete distributiva. All’estero ma anche in Italia.
«Stiamo razionalizzando i punti vendita più piccoli per concentrarci su quelli che garantiscono maggiore visibilità». A questo proposito, il 2019 porta con sè una novità dirompente per la visibilità del marchio: Snaidero aprirà il suo primo concept store a Milano. Aprirà i battenti tra settembre e ottobre, in pieno centro, e sarà uno show-room particolarmente innovativo.
Altra novità, l’impegno sul fronte della comunicazione digitale, che vedrà l’azienda fare da apripista nel mondo del mobile. «Vogliamo utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per espandere la conoscenza del nostro brand», dice Manelli che guarda in particolare agli under 40, a generazioni che con il digitale vivono ormai in simbiosi e quindi sono maggiormente penetrabili se la comunicazione di un prodotto passa via smartphone, tablet o pc che sia.
Venendo al prodotto, l’ultimo modello di casa Snaidero si chiama Vision, è firmato da Pininfarina, storico partner dell’azienda di Majano, e pur avendo debuttato da poco è già un successo. «Segno ne sia il fatto che la cucina ci viene richiesta per mostre molto importanti ed ha già vinto un award a Chicago». —
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