Stop alla nuova liquidità per H-Campus: l’authority frena Cattolica a Ca’ Tron

TREVISO. Perdite per 23 milioni di euro nelle attività collegate a H-Farm dal momento della loro costituzione. E la richiesta di non immettere più liquidità nel fondo H-Campus senza prima il parere favorevole del comitato.
Sono i due rilievi che Ivass, autorità di vigilanza sulle assicurazioni, ha sollevato nei confronti di Cattolica in merito all’impegno in H-Farm, culminato nella costruzione - e recente inaugurazione - del Campus nel terreno di sua proprietà in comune di Roncade. Se e come questi rilievi, e le relative prescrizioni, possano impattare sull’attività di H-Farm è ancora tutto da capire, ma di fatto la “chiusura dei rubinetti” riferita al fondo H-Campus si riferisce a un progetto già finanziato per il quale non era prevista ulteriore immissione di liquidità da parte di Cattolica.
Cosa dice l’autorità
Le osservazioni di Ivass si riferiscono a un’ispezione partita a fine 2019, nella quale tra le altre cose l’authority sostiene che Cattolica non abbia gestito e valutato nella maniera più accurata alcuni elementi di rischio nei suoi investimenti. Quindi gli appunti relativi al progetto trevigiano: «Il consiglio di amministrazione non ha svolto adeguatamente il ruolo di indirizzo e di monitoraggio delle attività svolte dalle proprie controllate Cattolica Beni Immobili e Cattolica Agricola che, dalla loro costituzione, hanno registrato perdite per complessivi 23 milioni di euro».
Cattolica Beni Immobili gestisce gli immobili non strumentali all’attività agricola compresi nella tenuta di Ca’ Tron, mentre Cattolica Agricola è stata costituita nell’ambito dell’acquisto del complesso immobiliare della tenuta Ca’ Tron (era il 2012 quando Cattolica acquistò la tenuta da Fondazione Cassamarca).
Le prescrizioni
L’Ivass aggiunge che «carenze sono state rilevate nelle analisi dei rischi nella sottoscrizione e gestione degli investimenti nella società H-Farm e nel fondo Ca’ Tron H-Campus». Quindi la prescrizione: «Non si dia corso, indipendentemente dal loro valore, a eventuali operazioni di apporto di liquidità, sotto qualsiasi forma, alle società controllate non assicurative, e di investimento nel fondo Ca’ Tron H-Campus senza il previo parere favorevole del Comitato per il governo societario, la sostenibilità e la generazione del valore».
La società, interpellata sui rilievi sollevati a Cattolica, ha preferito non rispondere. Il super Campus per la formazione è realtà ormai dallo scorso mese di settembre. Gli studenti potranno rimanerci dalla scuola materna all’università. H-School esiste già da qualche anno e conta 900 studenti tra Treviso e Vicenza, cui si aggiungono 300 universitari e 250 allievi dei master. Il campus punta a ospitare, a pieno regime, un migliaio di studenti, offrendo un corso di laurea in partnership con Ca’ Foscari in Digital Management. All’orizzonte c’è una grossa incognita chiamata Covid, un altro ostacolo sulla strada che dovrà portare il Campus a produrre utili a partire dal 2024. —
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