Su Autostrade dello Stato prima mossa del governo: è nella Legge di Bilancio

Giorgio Barbieri
20090801 - TREVISO - LIF - ESTATE: CODA PASSANTE MESTRE; AUTOMOBILISTI, UN DISASTRO. Auto e camper di vacanzieri in coda oggi 1? agosto 2009 lungo il nuovo passante di Mestre, che collega A4 e A27 verso la costa adriatica. Trenta chilometri di coda al passante di Mestre e traffico rallentato e intenso in tutto il resto del Veneto, nel primo, vero esodo estivo. Quattro ore per percorrere 30 chilometri: numerosi gli automobilisti rimasti intrappolati nella coda provocata dal restringimento dell'autostrada A4 alla fine del nuovo Passante di Mestre che hanno dato sfogo alla loro indignazione parlando con i giornalisti. Andrea Merola / ANSA / li
20090801 - TREVISO - LIF - ESTATE: CODA PASSANTE MESTRE; AUTOMOBILISTI, UN DISASTRO. Auto e camper di vacanzieri in coda oggi 1? agosto 2009 lungo il nuovo passante di Mestre, che collega A4 e A27 verso la costa adriatica. Trenta chilometri di coda al passante di Mestre e traffico rallentato e intenso in tutto il resto del Veneto, nel primo, vero esodo estivo. Quattro ore per percorrere 30 chilometri: numerosi gli automobilisti rimasti intrappolati nella coda provocata dal restringimento dell'autostrada A4 alla fine del nuovo Passante di Mestre che hanno dato sfogo alla loro indignazione parlando con i giornalisti. Andrea Merola / ANSA / li

Il Governo italiano Meloni spinge sull’acceleratore per rendere operativa la società Autostrade dello Stato, la nuova Spa pubblica creata per gestire le autostrade a pedaggio di proprietà statale, e avvia così le prime tappe di un risiko che avrà come epicentro il Nord Est.

L’articolo 80 della Legge di Bilancio, da poco firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che ora ha iniziato il suo iter alla Camera e al Senato, specifica la procedura per il trasferimento, con un doppio passaggio, delle partecipazioni detenute da Anas in alcune concessioni, tra cui la veneta Cav.

«Al fine di agevolare una più immediata operatività della società Autostrade dello Stato», si legge nella relazione al Ddl, si prevede che Anas sia autorizzata ad assegnare al socio unico Ferrovie dello Stato, attraverso scissione, parte del proprio patrimonio costituito dalle partecipazioni azionarie dalla stessa detenute nelle società Concessioni Autostradali Venete (Cav), Autostrada Asti Cuneo, Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco, Società Italiana Traforo Autostradale del Fréjus (Sitaf). Al contempo si prevede che Ferrovie dello Stato, a sua volta, sia autorizzata ad assegnare, attraverso successiva scissione, alla società Autostrade dello Stato il patrimonio ricevuto da Anas.

«Le operazioni in questione», è scritto in Legge di Bilancio, «possono essere poste in essere anche in deroga, ove necessario, delle disposizioni istitutive delle predette società o delle diverse disposizioni di legge, statutarie, convenzionali o pattizie, sia escluso ogni conguaglio in denaro o in natura, nonché che gli atti connessi alle medesime operazioni siano esenti da imposizione fiscale, diretta o indiretta, e da tasse». In parole semplici significa che le operazioni di trasferimento patrimoniale avverranno senza alcun conguaglio in denaro e saranno esenti da imposte, agevolando così l’operatività iniziale di Autostrade dello Stato. Il tutto con l’obiettivo di semplificare e rendere il più immediato possibile l’avvio della nuova società. Un’operazione ambiziosa, che riflette la volontà dell’esecutivo di dare all’Italia un controllo diretto delle proprie reti autostradali.

Si tratta di un piccolo ma importante tassello in vista della riforma delle concessioni autostradali a cui sta lavorando ormai da mesi il governo. «È un riordino», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, «che da un lato darà ai privati tranquillità e serenità per poter investire nell’arco del tempo e dall’altra permetterà al pubblico di garantire un riequilibrio fra i pedaggi perché ci sono sbilanciamenti tra regione e regione, provincia e provincia». La riforma andrebbe a garantire anche «un fondo unico nazionale per quegli investimenti che sono assolutamente fondamentali».

Le disposizioni in Legge di bilancio si legano con quanto previsto nel Ddl Concorrenza, approvato a fine luglio, che ha mandato sostanzialmente in soffitta il progetto dei governatori leghisti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, che volevano realizzare attorno a Cav e Autostrade Alto Adriatico un polo del Nord Est che collegasse Brescia a Trieste.

La riforma infatti rovescia completamente ciò che in Italia è da decenni la prassi. Alla scadenza della concessione non ci sarà più il rinnovo automatico, ma sarà lo Stato ad incassare i pedaggi e quindi gli utili, riconoscendo al concessionario un canone per la manutenzione e i nuovi investimenti. Il contrario di quello che accade oggi, dove è il concessionario che paga un canone di affitto allo Stato e incassa i pedaggi. Secondo Salvini, inoltre, servirà una tariffa autostradale unica nazionale: un tanto al chilometro per la manutenzione, ma una tariffa variabile sui nuovi investimenti.

E una delle prime concessioni ad essere coinvolta dalla riforma è la Brescia-Padova, una delle più remunerative in Italia e attualmente in capo ad A4 Holding, che scadrà alla fine del 2026. Proprio su questa tratta avevano messo gli occhi Zaia e De Berti nella speranza che alla scadenza venisse affidata a Cav. Alla quale con ogni probabilità toccherà la stessa sorte nel 2032 alla scadenza della sua concessione. —

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