Tagli al personale di Conad: «A rischio 50 lavoratori»
MESTRE. La sola certezza emersa ieri dall’incontro tra Margherita Distribuzione e sindacati sul delicato passaggio di consegne Auchan-Conad, è che nel nuovo ipermercato di via don Tosatto (fino all’altro ieri il più grande del Veneto) e che verrà ridimensionato, lavoreranno 130 persone – non sono previsti né capi reparto né capi settore – su 227 dell’attuale organico.
Fino a qualche mese fa erano 242. E gli altri? Il gioco dei numeri, evidenzia un saldo, in negativo, di una cinquantina di persone. Dei 227 dipendenti – fanno sapere i sindacati di categoria – circa 47 avrebbero deciso di godere dell’uscita incentivata, per la quale deve essere siglato un accordo ad hoc. L’uscita avverrebbe entro metà ottobre. Ne rimangono circa 180, che devono scendere – chiariscono le sigle sindacali da quanto emerso durante l’incontro – a 130.
In che modo? «Secondo Margherita» spiega Fabio Marchiori di Uiltucs Uil «questi circa 50 lavoratori, verranno riassorbiti dagli imprenditori che apriranno al piano di sopra, che sarà non-food, e pare che ci siano diversi marchi interessati. Ecco perché questo incontro ci lascia pieni di preoccupazione e con moltissimi dubbi. Cosa aprirà sopra? Perché un negozio di vestiti dovrebbe essere interessato a ricollocare un dipendente di un supermercato con anzianità di servizio e livello che ha lavorato per vent’anni in corsia? Perché farsi carico di figure professionali diverse? E gli altri Conad?».
Prosegue: «Manca meno di un mese dal passaggio di ramo d’azienda, azienda che non ci ha presentato una fotografia delle esigenze del nuovo punto vendita. Su 130 lavoratori non sappiamo quanti full time e quanti part time, i negozi o il negozio al piano sopra aprirà forse a Natale e nel frattempo staranno tutti in cassa integrazione, aspettando non si sa cosa». Infine: «Abbiamo chiesto a chi subentra di farci sapere con quale criterio sceglieranno chi rimane e chi no».
Il nuovo Conad dovrebbe aprire i primi di ottobre, il giorno 2 sarà l’ultimo di Margherita Distribuzione, ex Auchan, tempo qualche giorno e aprirà la nuova insegna. «Usciamo da questo percorso complicato con tante incertezze e dubbi» commenta Boris Brichese di Filcams Cgil, che è sempre stata la sigla più critica rispetto all’accordo sulle uscite incentivate.
«Su 227 lavoratori sappiamo che 46-47 sono disponibili all’uscita volontaria incentivata. Per il piano superiore in ristrutturazione tratta Margherita che venderà o affitterà dando priorità a chi è disposto a ricollocare i dipendenti ex Auchan. Sull’assorbimento al piano superiore dove ancora non si sa chi andrà e quando riaprirà (parliamo di quasi 5 mila metri quadri), nascono dubbi e perplessità.
«Condividere un piano del genere e un percorso del genere diventa complicato. Non sappiamo chi sono gli imprenditori con i quali stanno trattando, non sappiamo che tipo di negozi apriranno, quindi le figure di cui avranno bisogno e cosa accadrà nello spazio di tempo in cui Conad sarà aperto e il piano sopra chiuso». Chiude: «Oggi sentirò i colleghi e convocheremo un’assemblea». Il 21 settembre, è previsto un nuovo incontro, dal quale i sindacati si aspettano le garanzie che finora non sono arrivate».
Più positiva la Fisascat Cisl, nonostante la parola “esuberi” non piaccia a Monica Mencherini. «Margerita e Conad ci hanno detto che alcuni lavoratori potrebbero essere ripescati e riassorbiti, l’uscita incentivata è stata riaperta per tutto il mese di settembre, noi siamo fiduciosi che si possa trovare una soluzione, soprattutto perché ci sarebbero ben 9 imprenditori decisi a subentrare negli spazi del piano superiore».
Riflettori puntati sull’incontro del 21 settembre, a ridosso del passaggio insegne. A lamentarsi, anche i negozi del piano superiore adiacenti ai 5mila metri quadri vuoti, che battono pochi scontrini. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est