Borghi storici, la digitalizzazione per contrastare lo spopolamento

All’iniziativa di Wind Tre hanno già aderito Palmanova, Valvasone Arzene, Cordovado: «Ecco come vogliamo modernizzare le comunità locali»

Giorgio Barbieri
Una vista di Palmanova dall'alto
Una vista di Palmanova dall'alto

Ridurre le distanze attraverso l’uso del digitale così da accompagnare la crescita dei piccoli comuni italiani grazie a connettività, tecnologie smart e formazione sulle competenze digitali. È l’obiettivo del progetto di Wind Tre chiamato “Borghi Connessi” per aiutare i piccoli borghi a superare gli ostacoli culturali che spesso, per le loro stesse caratteristiche, frenano la diffusione delle nuove tecnologie in una fase in cui invece, grazie anche ad una sempre maggiore presenza di nomadi digitali, per i borghi storici possono aprirsi prospettive interessanti. Un progetto che a Nord Est vede già protagonisti alcuni piccoli borghi storici del Friuli Venezia Giulia: Valvasone Arzene, Cordovado e Palmanova.

«Sono oltre cento i “Borghi Connessi” che aderiscono al progetto e che testimoniano il nostro impegno nel promuovere la crescita e la modernizzazione delle comunità locali», spiega Alberto Pietromarchi, Head of International Wholesale, Wholebuy & Operations e Sustainability Ambassador di Wind Tre, «crediamo fortemente che la collaborazione tra pubblico e privato sia la chiave per accelerare questo processo, aiutando sia gli amministratori che i cittadini a cogliere le potenzialità degli strumenti digitali, utili non solo a migliorare la qualità della vita ma anche a favorire lo sviluppo economico locale».

Sono quattro le principali aree di intervento: la formazione sulle nuove tecnologie per adulti e bambini, pubblica amministrazione e piccole imprese; la collaborazione con diverse associazioni per sostenere la crescita e contrastare lo spopolamento dei borghi; lo sviluppo di servizi dedicati alla collettività e la consulenza sui fabbisogni tecnologici.

“Borghi Connessi” nasce quindi per accompagnare i piccoli comuni italiani in un percorso di trasformazione digitale, combinando connettività, tecnologie smart e programmi di formazione per colmare il divario digitale. La peculiarità del programma, sottolinea Wind Tre, è la sua visione a 360 gradi della digitalizzazione, che considera fondamentali tanto le competenze quanto le infrastrutture. Non a caso “Borghi connessi” prevede attività formative sia per le amministrazioni locali che per la cittadinanza; da questo secondo punto di vista, ad esempio, il progetto porta nei piccoli comuni iniziative, come ad esempio “NeoConnessi”, pensate per guidare i più giovani e i loro nonni nel primo approccio con la tecnologia.

Quest’ultimo ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani a un utilizzo sicuro del web. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato, ha già coinvolto oltre un milione e mezzo di bambine e bambini delle classi quarta e quinta elementare e da quest'anno ha raggiunto anche gli alunni e gli insegnanti delle scuole medie. L’obiettivo è aiutare i più giovani, i genitori e i docenti a stabilire regole chiare e buone pratiche per l’uso della tecnologia, grazie a percorsi formativi sviluppati con esperti di settore.

Sul sito neoconnessi.it è possibile candidare la propria scuola all’iniziativa. Per garantire il benessere digitale dei più giovani e affrontare il tema anche in famiglia, viene anche messo a disposizione gratuitamente un corso “Famiglie Digitali Oggi” per esplorare tutte le opportunità di Internet senza rischi.

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