CityVision 2020, a Padova uno sguardo sul futuro delle città intelligenti

L'evento con una prima edizione interamente virtuale a causa della pandemia non sarà solamente una galleria delle migliori pratiche e tecnologie per trasformare la città in un ottica digitale ma pure un agone in cui confrontare ciò che Padova sta facendo con quello che potrebbe essere

PADOVA. Un circolo virtuoso tra quello che è e quello che potrebbe essere, tra progetti concreti e visioni del futuro. CityVision 2020, l'evento alle prese con una prima edizione interamente virtuale a causa della pandemia, non sarà solamente una galleria delle migliori pratiche e tecnologie per trasformare la città in un ottica digitale ma pure un agone in cui confrontare ciò che Padova sta facendo con quello che potrebbe essere nel suo futuro.

Un futuro che secondo il sindaco Sergio Giordani passa anche per una programmazione condivisa in cui Governo Centrale ed Enti territoriali collaborano allo sviluppo di programmi di digitalizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione, un volano vero e proprio della trasformazione tecnologica dell'intera comunità.

«Non molto tempo fa il ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano, ospite in città, si era resa disponibile a fare di Padova una delle tre aree di sperimentazione per trasformare in chiave digitale l'intera rete del servizi della Pubblica Amministrazione» ha detto durante la conferenza stampa di presentazione di City Vision in Fiera il sindaco di Padova.

«Fino a prima della pandemia il Comune aveva avviato un percorso strategico in questo senso ed ora siamo pronti a riprenderlo in mano anche grazie al supporto che la ministra Pisano ci ha promesso. Ad oggi sono tante le iniziative che la nostra comunità ha in merito alla sua modernizzazione ma sono convinto che un nuovo impulso da parte della Pubblica amministrazione possa essere uno stimolo ulteriore all'aggregazione di idee, persone, imprese e capitali innovativi».

Padova una città “del quarto d'ora”, per come l'ha definita il prorettore al Trasferimento Tecnologico dell'Università di Padova Fabrizio Dughiero. Una città in cui le distanze sono ridotte e tutti i luoghi nevralgici raggiungibili in pochi minuti. Un modello urbanistico tipico di un Nordest policentrico e diverso dalla struttura territoriale centralizzata di Milano come pure di Parigi, New York, Pechino e così via.

«Il Covid sembra avere cambiato non poco le carte in tavola anche in merito alla funzionalità dei centri urbani, alla loro sostenibilità e al ruolo dell'implementazione digitale di queste comunità, offrendo nuove opportunità e nuova capacità attrattiva ai centri di medie dimensioni e ai territorio policentrici come Padova e il Nordest » ha spiegato Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova.

«Nel pieno di un percorso articolato di crescita tecnologica, in Fiera, presso la cittadella della Stanga, nei servizi della Camera di Commercio ecc, CityVision non può che diventare uno stimolo in più, uno strumento di confronto su modelli di sviluppo e buone pratiche ma anche l'occasione per rivendicare quanto di buono è stato fatto in città e si ha in programma nel medio periodo».

E l'evento internazionale, organizzato da Blum e Fiera di Padova, diventa quindi un nuovo tassello dello sviluppo raccontando il futuro dell’intelligent city nel mondo post pandemia tra opportunità, tecnologie e best practice a livello italiano ed europeo. Una giornata quindi importante, quella del 2 dicembre, in cui innovazione e sostenibilità, come ha ricordato il presidente di Smact Fabrizio Dughiero, diventano concetti in piena sinergia per migliorare per prima la qualità della vita delle persone.

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