Electrolux, ecco il primo reparto coi robot: “Qs” fa una porta ogni 11 secondi

Un prototipo da 5 milioni di euro avvia l’automazione spinta: sarà fiore all'occhiello della tecnologia che animerà la nuova fabbrica 4.0. Cancellato, d’intesa con le Rsu, il turno di notte
L’open day all’Electrolux a settembre dell’anno scorso
L’open day all’Electrolux a settembre dell’anno scorso

SUSEGANA. Electrolux riserva sempre delle sorprese. Ha aperto anticipatamente il primo reparto dove i robot conviveranno con gli operai. Si tratta dell'area “QS”, come è chiamato il nuovo impianto, unico al mondo nel suo genere, fiore all'occhiello della tecnologica che animerà la nuova fabbrica 4.0 che, stando ai programmi del 'gigante del freddo' sarà completata entro il 2023 e che sta nascendo nello stabilimento a fianco di quello dove oggi sono operative le linee di montaggio. Una convivenza che, almeno per ora, non sembra creare problemi né ricadute occupazionali, anche se l’attenzione sindacale sul tema è sempre molto elevata.

IL REPARTO “QS”

"QS" è di fatto l'impianto di schiumatura altamente automatizzato in grado di produrre qualsiasi tipo di porta per frigo presente e futura. Un impianto pensato per una alta capacità di adattamento all'evolversi del prodotto. Sistema unico nel suo genere, costruito dalla QS, una ditta italiana specializzata in impianti automatizzati che lavora per tutti i marchi dell'elettrodomestico.

PROTOTIPO ULTRAVELOCE

Un prototipo, quello approdato a Susegana, dal valore di oltre 5 milioni di euro, stampi compresi, in grado di produrre una porta ogni 11 secondi contro i 30 secondi delle attuali attrezzature ora in via di smantellamento. La macchina altamente digitale è predisposta per adattare ulteriori automazioni del processo lavorativo, in grado, grazie all'apparato di auto sorveglianza e ai software, di lavorare in autoapprendimento.

Pur richiedendo meno manodopera dei precedenti impianti per ora, in attesa di ulteriori step di automazione, gli operai addetti sui due turni saranno di poco inferiore a quelli attualmente occupati, una quindicina. In tutti i casi l’area sarà via via riorganizzata, anche in relazione ad una maggiore autonomia gestionale con una riduzione progressiva delle funzioni gerarchiche.

SALTA IL TURNO DI NOTTE

ñDa lunedì, intanto, nella stessa area non avverrà più il turno di notte iniziato la primavera scorsa. Vi erano coinvolte poche decine di operai, ai quali era stato richiesta la disponibilità a fare le notti per un breve periodo in relazione a particolari esigenze produttive con particolare riguardo alle porte dei frigoriferi. Il periodo però è durato più a lungo del previsto e lo scorso mese di novembre i delegati Rsu avevano sollecitato la direzione di stabilimento a rinunciarvi. «Il turno di notte non ha più le ragioni tecniche che lo hanno reso utile al processo produttivo. Avevamo convenuto – scrivono – che avesse la durata di 3 o 4 mesi. Chiediamo che i lavoratori interessati rientrino nelle classiche turnazioni da subito».

IL NODO DEI COMPENSI

Un motivo di irritazione da parte delle Rsu è stata anche la circostanza che non a tutti i lavori del notturno fosse stato concesso il riconoscimento economico che, a riscontro sempre dei delegati, era andato solo ad alcuni. —
FRANCESCO DAL MAS
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