La sfida di Agorai: a Trieste un nuovo hub di Generali per l’innovazione

Palazzo Carciotti rinasce come polo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale: coinvolti Regione Fvg, big di industria e new economy, atenei, enti di ricerca. Il ruolo di Google. Si lavorerà su salute, coltivazioni, trasporti, finanza

Pietro Tallandini

Si chiamerà Agorai Innovation Hub il nuovo polo di ricerca e formazione di Generali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che verrà realizzato a Trieste a Palazzo Carciotti, appena acquistato dal Leone. Sono coinvolti, oltre a Generali, Regione Fvg, Fincantieri, illycaffè, Goldman Sachs, università di Trieste e di Udine, Sissa, Mib, Istituto italiano di tecnologia (Iit), Deloitte, Ictp. Google Cloud, partner strategico per l’innovazione dell’hub, metterà a disposizione alcune delle proprie risorse più avanzate nel campo dell’intelligenza artificiale.

Il progetto prevede la costituzione di una fondazione, che si occuperà di ricerca di base, e di una società per azioni, l’Agorai Innovation Hub, per la ricerca applicata e lo sviluppo di soluzioni che sfruttino algoritmi di intelligenza artificiale e potenzialità dei big data. Sulla base di queste soluzioni, l’hub promuoverà supporto e sviluppo di startup. Verrà sviluppata inoltre l’open academy, centro di formazione sulla scia della Generali Group academy di Trieste.

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L’attività si articolerà in tre aree. La ricerca di base, sviluppata dagli enti scientifici, per esplorare le frontiere dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni; la ricerca applicata, con le aziende in partnership con l’hub, per tradurre le scoperte in soluzioni concrete e innovative; infine, l’open academy. Le aree chiave di ricerca: salute e benessere; agricoltura rigenerativa e alimentazione; mobilità e trasporti; finanza e mercati.

Dalle polis all’alta tecnologia

Ad annunciare nome e finalità del progetto è stato ieri sul palco del Generali Convention Center l’amministratore delegato del Leone Philippe Donnet. Palazzo Carciotti è «uno dei simboli di Trieste – ha ricordato – nel 1831 ha visto nascere Generali e ne ha ospitato la prima sede sociale. L’acquisto da parte nostra segna l’inizio di un percorso che lo riporta a nuova vita, trasformandolo in un centro di eccellenza innovativo in un territorio dove la ricerca ha grande tradizione».

«Diventerà un punto di riferimento internazionale in un settore sempre più cruciale – ha sottolineato Donnet –. Sono orgoglioso di come l’iniziativa si è sviluppata, un esempio di collaborazione virtuosa tra un gran numero di attori diversi, uniti dalla volontà di mettere a fattor comune le competenze per orientare il progresso a servizio della comunità, formare talenti, promuovere conoscenza».

L’Ad ha spiegato che Agorai è «un nome che celebra questo spirito di comunità e unione, l’agorà era il cuore delle antiche polis greche, dove ci si scambiavano le idee e si affrontavano i temi di interesse comune e il nome richiama l’acronimo Ai, (Artificial intelligence ndr). A margine, Donnet ha parlato anche della questione dazi: «Ci sono dubbi e incertezza sui mercati finanziari nel mondo, ma sono fiducioso per Generali. Abbiamo già superato tante crisi e sappiamo di poter superare anche questa». Per Donnet può essere l’occasione per l’Europa «per diventare più unita e non mi sembra opportuno aprire una guerra commerciale con gli Usa».

Il riconoscimento e i ministri

Prima dell’intervento sul palco dell’Ad di Generali, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha consegnato a Donnet la Medaglia della Presidenza della Repubblica «che sottolinea l’enorme importanza di questa iniziativa» ha affermato Fedriga, che ha anche rimarcato come la ricerca per lo sviluppo dell’Ai sia fondamentale: «Volevamo fare questo passo in avanti per favorire la ricerca applicata. C’è una partnership tra pubblico e privato in un sistema che investe insieme, per un interesse collettivo. Se perdiamo questo treno rischiamo di consegnare ad altre aree del mondo il futuro delle nostre imprese».

Hanno quindi preso la parola il ministro dell’Economia e della Finanze Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento) e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

«Mi aspetto che l’hub del Carciotti sia in prima linea nello sforzo per una via italiana allo sviluppo dell’intelligenza artificiale – le parole di Giorgetti –. Confido che nasceranno idee che si trasformeranno in nuove imprese». «Da qui parte la sfida che mette al centro il rispetto dei diritti. Non le “ecofollie”, ma una sana crescita civile e ringrazio Trieste per questa bellissima risposta alla confusione che vediamo attorno a noi» ha detto Salvini facendo riferimento alle «turbolenze» che stanno caratterizzando il periodo, a cominciare dal caos dazi.

Per il Fvg il vicepremier ha parlato di «nuove opportunità che ci saranno anche con il nuovo Hub, un’innovazione che si rifletterà su salute, mobilità, risparmio, benessere». Durante la presentazione è stato letto anche un messaggio del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, mentre a portare i saluti della città è stato il sindaco Roberto Dipiazza. «Trieste è un faro di avanguardia nel panorama scientifico mondiale – il messaggio di Urso –, simbolo dell’innovazione al servizio della crescita sociale, per migliorare la vita di imprese e cittadini. Una leva di crescita collettiva».

Etica e mondo accademico

Riflettendo sul consolidamento di una via italiana allo sviluppo dell’Ai, padre Paolo Benanti, teologo e presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale, ha spiegato che «nell’intersezione tra macchina e uomo dev’essere proprio l’uomo l’elemento che dà valore». Il dibattito si è poi allargato coinvolgendo gli esponenti del mondo accademico e della ricerca.

Per Roberto Di Lenarda, rettore dell’università di Trieste, «l’ateneo darà un importante contributo tecnico e scientifico grazie al proprio ruolo di apripista italiano nella formazione sui temi dell’Ai: la nostra è la prima università a offrire il percorso di formazione completo per i futuri professionisti dell’Ai». L’importanza dell’opportunità offerta dal nuovo Hub è stata ribadita da Roberto Pinton, rettore dell’ateneo di Udine, dal direttore della Sissa Andrea Romanino, dal direttore scientifico del Mib, Andrea Tracogna, e da Claudio Semini, responsabile del laboratorio Dynamic Legged Systems dell’Iit.

Infine, Aldo Mazzocco, Ceo di Generali Real Estate: «Innesteremo qualcosa di avveniristico all’interno di un edificio monumentale. E sul lato di via Bellini vorremmo ricreare una promenade di locali che rievochi l’atmosfera della Trieste dei primi del ’900». La tempistica? Indicativamente tre anni e mezzo dall’acquisto per completare progettazione e realizzazione del nuovo Carciotti. Quindi, in proiezione, inaugurazione tra fine 2028 e inizio 2029.

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