Icop, nuova commessa in Germania: microtunnel per il settore elettrico

Il 2024, secondo le stime degli analisti, si chiuderà con 207 milioni di ricavi e 40 milioni di Ebitda

Maura Delle Case

Nuova commessa per la Icop di Basiliano che si è aggiudicata un intervento di microtunnel in Germania, del valore di 30 milioni di euro, particolarmente rilevante da un lato perché consente all’impresa friulana leader nel settore del microtunnel di consolidare la propria presenza nel paese tedesco, dall’altro perché le apre materialmente un nuovo mercato, quello delle infrastrutture elettriche, che promette di avere un imponente sviluppo negli anni a venire.

La commessa, assegnata da TenneT TSO e gestita interamente da Icop, prevede la costruzione di una linea di trasmissione da 380 kV, lunga circa 155 km tra Stade e Landesbergen, che sostituirà l’attuale linea da 220 kV. L’opera si inserisce in un progetto strategico più ampio di TenneT, denominato A250, che prevede investimenti significativi per potenziare la rete di distribuzione energetica tra le regioni settentrionali, dove si concentra la produzione di energia eolica, e quelle meridionali. Il tutto con la realizzazione di due microtunnel a grande diametro e lunga distanza, di grande complessità tecnica ed esecutiva.

«Questa commessa rappresenta un passaggio chiave per Icop – ha dichiarato l’Ad Piero Petrucco –. Abbiamo identificato alcune priorità strategiche per la crescita del gruppo anche oltre il 2026, tra cui l’esplorazione di nuove applicazioni delle tecnologie trenchless per rispondere alle elevate esigenze del settore delle reti ad alta tensione. L’aggiudicazione di questo progetto in Germania ci permette di entrare in un mercato per noi nuovo, aprendo la strada a un futuro di grandi opportunità, in un settore che richiederà investimenti significativi nel lungo periodo, non solo in Germania».

Se il piano tedesco prevede infatti l’espansione di oltre 2.300 km di linee ad alta tensione, altri Paesi si preparano a sviluppare reti in grado di integrare la crescente produzione di energia rinnovabile e rispondere alla domanda di trasmissione sostenibile.

«Crediamo fermamente che questa tecnologia a basso impatto sia una soluzione ideale non solo per affrontare in modo sostenibile la distribuzione delle energie rinnovabili, ma anche per risolvere le sfide legate agli attraversamenti urbanisticamente complessi, minimizzando l’impatto ambientale e paesaggistico. Inoltre – continua Petrucco –, il microtunnelling ha il potenziale di accelerare i processi autorizzativi per la realizzazione delle reti, dando un contributo essenziale alla transizione energetica».

Stando alle stime degli analisti l’anno dovrebbe chiudersi per Icop intorno ai 207 milioni di ricavi contro i 112 dell’anno precedente e con un Ebitda di circa 40 milioni, leggermente superiore alle attese (diversamente dal fatturato che è stato invece rivisto al ribasso per il ritardo nell’avvio di alcuni cantieri assegnati tramite consorzi), con una redditività sana grazie al maggiore contributo derivante dai lavori di microtunnelling. La previsione degli analisti relativa al turnover del prossimo anno è di andare oltre il raddoppio, a 442 milioni di euro, con un Ebitda di 61 milioni. Una parte rilevante la giocheranno i lavori sul molo VIII nel porto di Trieste che vedono Icop giocare un ruolo da protagonista. Il Comitato interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile ha recentemente autorizzato il finanziamento della fase 1 della costruzione del molo VIII nello scalo giuliano e il primo step – valore: 315 milioni – dovrebbe essere completato entro il 2027. In questo quadro, gli analisti ritengono che il primo step per la realizzazione del molo VIII potrebbe essere lanciato entro la fine dell’anno o all’inizio del 2025 ricordando che il consorzio di Icop ha il diritto di prelazione sul bando, in quanto proponente del progetto di partenariato pubblico-privato.

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