Top 500 Belluno, l’innovazione che fa crescere le terre alte
A Feltre, nella sede della Clivet, la seconda tappa del tour dedicato alle aziende top del territorio

Nel Bellunese, provincia dalla quale è partito Leonardo Del Vecchio per conquistare il mondo con Luxottica, non poteva che essere l’innovazione il filo conduttore dell’appuntamento con Top 100, presentato ieri pomeriggio a Feltre nella sede di Clivet, azienda specializzata in soluzioni per il comfort. «Questo viaggio in tandem con PwC», ha spiegato in apertura Luca Piana, vicedirettore delle testate di Nord Est Multimedia, insieme a Giorgio Simonelli, partner di PwC Italia, «ci permette di dare un volto ai numeri. Molte di queste imprese facevano fatica a farsi riconoscere e questa iniziativa contribuisce a portarle allo scoperto».
E i numeri raccontano un’economia bellunese a due facce, con ricavi in crescita ma con margini che non tengono il passo con la dinamica inflattiva che comprime la redditività. Dall’analisi dei bilanci emerge infatti la fotografia di un territorio caratterizzato da una forte crescita con ricavi aggregati consolidati pari a 7,2 miliardi di euro, in aumento del 12% rispetto al 2021. Come hanno spiegato Michele Fabrizi, professore di Finanza all’università di Padova, e Luca Meneguz, senior manager di PwC Italia, la crescita si aggiunge all’incremento di fatturato già conseguito nel 2021 - che è stato del 30% rispetto al 2020 - e ha portato il giro d’affari complessivo delle Top 100 bellunesi a un +20% rispetto ai 6 miliardi di euro registrati nel 2019, periodo pre-Covid.
Ma è stato dibattito a più voci, moderato da Roberta Paolini, a entrare nel cuore della discussione con i casi di innovazione e digital transformation. Sono saliti sul palco Stefano Bellò, amministratore delegato di Clivet, Francesco Iannella, regional manager Nord Est di Unicredit, Alfredo Maglione, presidente di Industrio Ventures, Stefano Spiniello, partner di PwC Italia, e Roberto Valmassoi, amministratore delegato di Thema.
«Nel 2019 guardavamo con grande ottimismo al 2020», ha detto Bellò, «e ora, guardando indietro, possiamo dire che il mondo è diverso da come lo immaginavamo allora. L’innovazione ora è diventata una necessità. In questi anni abbiamo rinnovato tutta la gamma e ci siamo fatti trovare pronti al nuovo mercato. Nella fabbrica che stiamo costruendo produrremo pompe di calore per il residenziale. Sarà automatizzata per essere competitiva nei prossimi dieci o vent’anni».
L’innovazione e il digitale sono stati fondamentali anche per il successo di Thema. «La mia famiglia è nel settore degli occhiali da 40 anni», ha raccontato Valmassoi, «otto anni fa è nata la nostra ricerca perché l’occhiale si adattasse al viso. Siamo partiti dalla costruzione di macchine uniche che creano cento pezzi diversi nello stesso tempo in cui una macchina ne produce cento tutti uguali. L’intelligenza artificiale è già in azienda ed è determinante per la nostra crescita. Senza di essa non saremmo dove siamo e non avremmo questi spazi di mercato. Senza l’investimento in tecnologie saremmo uno dei tanti, così siamo tra i pochi, anzi gli unici». E sull’importanza di fare rete per innovare ha puntato l’attenzione Alfredo Maglione, presidente di Industrio Ventures. «Nasciamo proprio con l’idea di fare innovazione e di farla insieme», ha spiegato, «e Belluno è stato uno dei distretti industriali che ha reagito meglio al nostro progetto. Un terreno particolarmente fertile che ha permesso di mettere insieme progetti e visioni condividendo la nostra esperienza con le aziende del territorio».
Ed è stato Francesco Iannella, regional manager Nord Est di Unicredit, a descrivere il punto di vista delle banche, ossia di chi per mestiere sostiene lo sviluppo delle imprese. «Chi ha abbracciato la digitalizzazione ha colto una occasione che il mercato ha offerto», ha sottolineato, «gli studi dicono che le imprese digitalizzate hanno il 64% di produttività in più rispetto a chi non lo è. La banca può quindi giocare un ruolo importante perché, parlando con imprenditori e rappresentanti di categoria, può diffondere le storie di successo di percorsi di sostenibilità. Per questo esistono finanziamenti ad hoc per darsi obiettivi di sostenibilità. Ma il senso vero però non deve essere l’ottenere qualche vantaggio sul tasso di interesse, ma mettere a fattor comune buone pratiche. Il premio può essere uno stimolo, ma è importante accompagnare gli imprenditori in questo percorso». È stato poi il momento di una finestra sul mondo delle start up con l’intervento di Mattia Stevanin, co-fondatore della bellunese Karrycar.it, il primo gestionale in Italia dedicato ai trasporti di auto e veicoli commerciali rivolto ai dealer. —
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