Top100, la forza delle donne per spingere l’economia del Nordest

La leadership, a Nordest, è anche femminile. All'evento di Top100 a Padova, sul palco con il direttore di Nordest economia, Paolo Possamai, e la giornalista Roberta Paolini, i racconti di imprenditrici e manager di successo del territorio, come Arianna Alessi Rosso, Roberta Corrà, Chiara Valduga, Claudia Piaserico, ed Emma Marcegaglia, ma anche gli scenari di una crescita che, in Friuli Venezia Giulia e Veneto, è trainata dall'export. E poi i numeri che fotografano il gender gap che ancora esiste, e le opportunità che il Pnrr mette in campo per andare oltre

PADOVA. Determinate, competenti, combattive… Sono le donne che, dispiegando intelligenza, competenze, capacità organizzative, merito, si sono affermate come imprenditrici e manager di imprese di successo del Nordest.

E sono state loro le protagoniste del primo evento di presentazione di Top100 La forza delle donne, svoltosi il 26 ottobre a Padova, svoltosi in presenza e on line, con Paolo Possamai, direttore di Nordest economia, hub economico dei quotidiani Gedi del Nordest, e la giornalista Roberta Paolini. Sul palco anche Marianna Pusterla, partner di PwC Italia e Simonetta Acri, Chief Mid Market Officer di Sace, insieme a Silvia Oliva, ricercatrice senior di Fondazione Nord Est, Erika Andreetta, Partner PwC Italia, Consumer Markets Consulting Leader, e Silvia Morera, Partner PwC Italia

Ospiti: Arianna Alessi Rosso, vicepresidente di Otb Foundation e Ad di Red Circle Investments, Roberta Corrà, direttore generale del Gruppo Italiano Vini, Chiara Valduga, presidente e Ad di Cividale Spa, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi, Valeria Arzenton socia fondatrice del Gruppo Zed, Alessandra Bianchi, Ad del Padova Calcio, e Tayla Tagliaferro, Chief Commercial Officer Polypack.  Infine Emma Marcegaglia, presidente e Ad di Marcegaglia Holding Spa, per le conclusioni.

Il contesto, l’anno della pandemia, che è stato devastante per la componente femminile, che è quella che ha pagato il presso più elevato in termini di posti di lavoro perduti. Poi il lavoro di cura, che ricade prevalentemente sulle donne. «le opportunità che si aprono con il Pnrr – ha ricordato Pusteria – sono importanti per cambiare le cose».

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Dell’export come volano per la crescita ha parlato Acri, segnalando le esportazioni in forte progressione a Nordest con un trend migliore della media nazionale, dimostrando che «le imprese hanno saputo reagire positivamente e raccogliere la sfida, investendo in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità». E anche grazie all’export, crescerà anche il Pil «+6% quest’anno, +5% nel ‘22, +2,5% nel ‘23».

Sollecitate dalle domande di Possamai e Paolini, le testimonianze delle donne d’impresa, da Alessi Rosso, che ha raccontato i progetti di Otb Foundation e Red Circle, «quest’ultima operativa in investimenti ad ampio spettro in tutti settori no fashion. Crediamo nel sogno – ha aggiunto – e investiamo in realtà, dal vertical farming al medicale, che riteniamo porteranno benefici alle persone».

Il vino è un patrimonio italiano, «ora dobbiamo lavorare – ha spiegato Roberta Corrà – sulla riconoscibilità dei nostri vini in termini di qualità», imitando ciò che i francesi sanno fare meglio di noi.

Chiara Valduga, ai vertici del Gruppo Cividale, ha fatto il punto su come «caro matrie prime ed energia» stanno impattando sul settore di riferimento, la fonderia. Per tutte la domanda: essere donne ha significato partire con un handicap? ha chiesto il direttore Possamai, e il futuro come sta evolvendo?

«Nessun handicap di partenza» per Chiara Valduga, forte di esperienze internazionali prima di approdare all’azienda di famiglia, ma la convinzione che «la situazione, per le donne, sia in miglioramento».

«Ho costruito una carriera diversa da quella che mio padre immaginava per me – ha raccontato Claudia Piaserico –, e agli inizi la ricerca di un impiego è stata molto difficoltosa perchè la domanda ricorrente riguardava gli obiettivi di famiglia che avevo. Poi, però, le opportunità che ho avuto mi sono state offerte da uomini. Il futuro? Cambierà se sapremo investire nella cultura delle nuove generazioni».

«Ho fatto fatica, molta fatica – ha ammesso Corrà –, poi però mi sono state date delle opportunità e mi sono stati riconosciuti dei meriti. Credo che gli uomini partano con un credito di fiducia che le donne devono conquistare. Va formata una nuova mentalità».

«Sono figlia di imprenditori e nella mia famiglia i privilegiati sono i maschi. Ho dovuto tirare su le maniche e trovarmi un lavoro, cosa che ho fatto non senza difficoltà – è il racconto di Arianna Alessi Rosso – ma le occasioni me le sono cercate. Chi ha creduto in me ha visto il merito e crescendo ho cercato di auto-aiutarmi».

Con molta capacità organizzativa, tipica delle donne, che hanno fatto sì di poter essere «donna, mamma, compagna e manager». In sostanza: «scolleghiamo il concetto che le donne con figli non possono avere successo». Basta volerlo. E crederci.

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