Torna l'incubo acqua alta: a Trieste chiuso l'accesso al Molo Audace, in serata di nuovo allagate Rive e piazza Unità
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TRIESTE Un’altra giornata di ansia, con l’incubo acqua alta a incombere fino a tarda serata quando è arrivato l’atteso picco di marea che fortunatamente si è rivelato meno impattante rispetto a martedì, quando a partire dalle 21 il mare aveva invaso oltre alle aree parcheggio anche la doppia carreggiata di Riva Nazario Sauro, Riva del Mandracchio, Riva III Novembre e poi addirittura piazza Unità e Ponterosso. Poche ore dopo era arrivato il “bis” nella mattinata successiva con un’ulteriore esondazione che aveva causato disagi ancora più pesanti, tanto da far scattare la chiusura di numerose strade del centro cittadino.
Visti i precedenti e considerate le previsioni meteo, oggi (venerdì 15 novembre, lo stato di allerta è scattato fin dalla mattinata quando verso le 10 si è materializzato il primo picco di marea che ha reso necessaria la chiusura precauzionale ai pedoni del Molo Audace. Acqua decisamente alta anche nella zona di Ponterosso. Prima della 10 l’acqua aveva cominciato ad alzarsi sommergendo interamente la Scala Reale davanti a piazza Unità, mentre nell’intero tratto compreso tra la stessa piazza e il Molo Audace il mare aveva raggiunto il livello del piano stradale, pur senza una vera e propria tracimazione. Inevitabile, valutata la situazione, interdire l’accesso con le transenne e la segnaletica che impone il divieto di transito pedonale su disposizione dell’Autorità portuale.
Alle 12 il livello dell’acqua aveva già cominciato a scendere, anche se soltanto di pochi centimetri. Poi con il passare del pomeriggio il mare si è abbassato ulteriormente per poi riprendere a salire dal tardo pomeriggio. In uno scenario del genere era scontato che proprio come accaduto mercoledì gli stabilimenti balneari cittadini venissero invasi dall’acqua. Al Pedocin il mare è arrivato a lambire gli impianti delle docce. Scontate le ripercussioni per quanto riguarda i trasporti marittimi: Trieste Trasporti ha sospeso ieri per l’alta marea il collegamento marittimo con Muggia effettuato dalla motonave Delfino Verde.
Dalle 21 l’intensità delle precipitazioni e delle raffiche di vento ha cominciato ad aumentare fino a raggiungere il massimo dalle 21.45 in poi: camminare, pur muniti di ombrello, equivaleva a sottoporsi a una doccia fredda tutt’altro che piacevole. La pioggia battente, nel giro di poco più di un’ora, ha messo nuovamente alla prova la percorribilità di strade e marciapiedi delle rive e del centro cittadino, soprattutto per i pedoni. Qualche triestino coraggioso (e curioso) si è spinto ugualmente fino al Molo Audace per constatare di persona la situazione, pronto a battere in ritirata in caso di replica delle tracimazioni avvenute martedì sera e mercoledì mattina.
Con l’imperversare della pioggia e il vento a sospingere l’acqua, il livello del mare si è rapidamente alzato, fenomeno testimoniato con evidenza dal sollevamento delle barche ormeggiate, salite quasi al livello della strada. Le Rive, piazza Unità e le vie limitrofe si sono di nuovo parzialmente allagate.
La marea torna a salire a Trieste: chiuso il Molo Audace
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Già nella mattinata odierna l'acqua aveva iniziato a salire a Muggia, invadendo il porticciolo. Sul posto la Protezione civile, che ha chiuso al transito il Mandracchio.
A Grado verso le 10.15 l’acqua ha invaso la parte più bassa del centro, la zona del porto. Il centro cittadino è stato chiuso al traffico. Soffia il vento cosiddetto del Quarnasso che fa infrangere gigantesche onde sulla diga.
Le previsioni dell’Osmer, del resto, avevano annunciato che l’intero territorio dell’Uti giuliana, come del resto quello di tutto il Friuli Venezia Giulia, sarebbe stato investito da una nuova ondata di piogge e scirocco, cioè il vento peggiore in questo tipo di situazioni.
La Protezione civile ha diramato un’allerta meteo di color “arancione” per criticità idraulica in Friuli Venezia Giulia, dalle 6 di oggi alle 12 di domani. Le zone più colpite dal maltempo saranno la costa - dove potranno verificarsi mareggiate e acqua alta - e parte della pianura. Allerta “gialla” invece su tutto il territorio per criticità idrogeologica.
#AllertameteoFVG ALLERTA REG: DALLE 6 DEL 15/11 ALLE 12 DEL 16/11 ALLERTA ARANCIO SU FVG-C E FVG-D PER ACQUA ALTA ECCEZIONALE, GIALLA SU TUTTO FVG PER PIOGGE INTENSE VENTO FORTE https://t.co/hNbbF1LRQl pic.twitter.com/4HyMtAg3vu
— Protezione Civile FVG (@ProtCivReg_FVG) November 14, 2019
Gli esercenti le cui attività sono collocate nella parte bassa di Trieste, vicino al mare a Muggia e a Sistiana sono dunque avvertiti; anche oggi e nei prossimi giorni bisognerà attrezzarsi per resistere alle intemperie e alle conseguenze di una situazione che non accenna a migliorare.
Dalla "Mula" di Barcola al ponte curto: la Trieste sommersa
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Anche domani infatti il cielo rimarrà coperto e sono previste precipitazioni temporalesche soprattutto in serata sulla costa, dove potrebbe soffiare vento da est - nord est. Il maltempo proseguirà anche domenica con piogge che caratterizzeranno la mattinata e le ore centrali della giornata. Un leggero miglioramento è previsto solo per il pomeriggio di domenica. Il sole tornerà in Regione non prima di lunedì.
Intanto sarà il Consiglio dei ministri a proclamare entro una decina di giorni lo stato d’emergenza per i territori costieri del Friuli Venezia Giulia colpiti dall’emergenza maltempo. La decisione permetterà di attivare procedure d’intervento semplificate e consentirà lo stanziamento di fondi statali per fare fronte ai danni della pioggia e delle mareggiate di martedì, il cui bilancio potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni considerate le previsioni.
La rassicurazione è stata data ieri al presidente Massimiliano Fedriga e al Consiglio regionale nel corso della visita a Trieste del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. «Assicureremo ai cittadini di tutte le regioni – ha affermato Borrelli – gli stessi diritti e trattamenti che verranno riconosciuti a Venezia, il cui stato d’emergenza sarà proclamato già oggi (ieri, ndr)».
Trieste, allagati negozi e bar del centro
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Il capo della Protezione civile ha quindi lodato la capacità di risposta dimostrata dal Fvg dopo la tempesta Vaia: «La Regione ha messo in campo il massimo sforzo per attivare gli interventi e raggiungere gli obiettivi». Borrelli non ha mancato di evidenziare che quanto avvenuto è «effetto dei cambiamenti climatici».
La stima dei danni «non sarà semplice – ha detto Borrelli – ma saranno garantiti 5 mila euro per le abitazioni private e 20 mila per le attività economiche. Dopo la stima, ci sarà la copertura. Lo Stato non ha mai fatto mancare il suo contributo anche se conosciamo le condizioni della finanza pubblica».
Dopo l’incontro con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il capo della Protezione civile è partito alla volta di Grado, Aquileia e Lignano con Riccardi.
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