Tra Pordenone e Trieste la prima fusione dei costruttori del Nordest

Via libera degli associati dei due Collegi all'aggregazione. Con l'auspicio che sia il primo passo verso un'unica Ance Fvg

MONFALCONE - L’edilizia è spesso anticipatoria. Di cicli economici, di modelli costruttivi, nell’impiego dei materiali...

E oggi conferma questa sua vocazione portando a termine la prima fase di un percorso aggregativo che altri hanno annunciato e che Ance Pordenone e Ance Trieste, hanno fatto: la prima fusione di due collegi dei costruttori.

La formalizzazione è avvenuta ieri a Monfalcone, davanti al notaio, dove gli associati hanno approvato all’unanimità l’operazione che vede confluire in un’unica struttura, denominata Ance Pordenone-Trieste, i due collegi autonomi.

Il prossimo passaggio è in programma il 6 giugno con l’assemblea per l’elezione del consiglio direttivo, che sarà composto da 8 consiglieri espressi da Trieste e altrettanti da Pordenone, del presidente e del vicepresidente.

Per il primo biennio la guida dell’Associazione dei costruttori Pordenone-Trieste sarà affidata a Trieste, con in pole l’attuale presidente Donato Riccesi, affiancato da Walter Lorenzon nel ruolo di vice.

Al prossimo rinnovo toccherà a Pordenone esprimere la leadership. Conclusa questa fase di “rodaggio”, per individuare la nuova classe dirigente non si farà più riferimento all'appartenenza territoriale.

Visibilmente soddisfatti Riccesi e Lorenzon, che peraltro erano certi del risultato.

«È andato tutto secondo il protocollo - conferma infatti Donato Riccesi. Del resto è un evento che abbiamo preparato nel corso di diversi mesi, ed era stato metabolizzato e condiviso. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo ratificato una decisione che era già stata presa, illustrata, approfondita in seno ai rispettivi organi direttivi dei collegi di Pordenone e Trieste, di conseguenza abbiamo solo formalizzato davanti al notaio quella che era una volontà e che negli auspici possa rappresentare il primo passo di un disegno di unione regionale».

Perché quello resta l’obiettivo, non immediatamente raggiungibile per i diversi modelli organizzativi dei costruttori in Fvg. A Pordenone e Trieste costituiti in collegi autonomi, a Gorizia e Udine incardinati come “gruppi” in seno alle territoriali di Confindustria.

Una strada “moderna”, quella dell’unica Ance del Fvg, immaginata dal precedente presidente regionale Valerio Pontarolo, e che oggi si inizia a intravedere.

Una strada necessaria per far nascere un’associazione di rappresentanza del mondo delle costruzioni regionale forte, autorevole, presente sul territorio, capace di esercitare il proprio ruolo a servizio delle imprese «mettendo a sistema le migliori competenze che ciascuna associazione possiede».

«La cosa interessante di questa operazione - sottolinea Walter Lorenzon - è che abbiamo molto lavorato su questa aggregazione con l’obiettivo di fare gli interessi delle nostre imprese e della nuova associazione. Non è una fusione “contro” - rimarca - ma è l’inizio di un percorso intelligente e costruttivo che porta alla nascita di un’Ance più forte, capace di fare lobby ma anche di essere di stimolo per le aziende. Dobbiamo essere capaci di porre le domande giuste, di capire quale sarà il nuovo modello di business, qual è il modo di fare impresa oggi, con quale struttura, con quale impianto finanziario, quali le specializzazioni. Costruire bene oggi non basta più - sottolinea Lorenzon -, è necessario offrire una consulenza a 360 gradi coinvolgendo anche i progettisti. Ma per farlo è necessario che l’impresa torni al centro del processo produttivo nel mondo dell’edilizia. Questa credo sia una delle attività che l’associazione deve svolgere. Che è poi una delle leve che abbiamo in mano».
 

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