Trieste Airport passa al fondo F2i: «Subito 30 milioni per nuove rotte»

Il presidente Ravanelli e il governatore Fedriga: esempio di sinergia pubblico-privato. Nuovo cda. Consalvo al timone

RONCHI DEI LEGIONARI La 2i Aeroporti è il nuovo azionista di controllo del Trieste Airport. La società del presidente Renato Ravanelli ha acquisito ieri il 55% delle quote dello scalo per 32,8 milioni di euro. La Regione Friuli Venezia Giulia continuerà e detenere il 45%. Ma è evidente il cambio di orizzonte strategico dell’aeroporto regionale che si inserisce in un network che include gli aeroporti di Napoli, Torino, Alghero, Milano (Linate e Malpensa), Bologna e Bergamo. Stiamo parlando di un sistema aeroportuale da 71 milioni di passeggeri con un volume di affari di 1,2 miliardi di euro.

2i Aeroporti è controllata al 51% da F2i sgr, società che gestisce i principali fondi infrastrutturali italiani focalizzati sul Paese, e al 49% da un consorzio guidato da Ardian Infrastructure (investitore internazionale leader nel settore infrastrutturale europeo). Il nuovo socio forte ha subito annunciato un piano di sviluppo dello scalo con investimenti per 30 milioni nei prossimi 4 anni di cui 15 per potenziare le infrastrutture di volo e 11 per quelle di passaggio passeggeri e di terra.

«L’ingresso nel sistema aeroportuale di F2i è una opportunità importante per l'aeroporto di Trieste. Aumentare i collegamenti è fondamentale per il futuro. Puntiamo a una crescita del traffico passeggeri. Inizia oggi una collaborazione fondamentale fra pubblico e privato in un settore fondamentale come l'aeroporto»: così Renato Ravanelll, ad di F2i ha tracciato le linee di intervento del nuovo corso dello scalo friulano. Obiettivi ribaditi dal riconfermato amministratore delegato Marco Consalvo: «Entrare in F2i significa avere capacità commerciale assolutamente maggiore con le compagnie aeree».

Soddisfatto il governatore Massimiliano Fedriga: «Prima dell'arrivo di F2i eravamo in posizione di minoranza con i player internazionali di volo, ora possiamo negoziare alla pari non solo per la crescita, ma per favorire la mobilità sul territorio, da cui passa lo sviluppo del turismo nella nostra Regione», ha detto. Quando la nostra giunta si è insediata – ha proseguito Fedriga – abbiamo detto chiaramente che non ci sarebbe interessato avere un posto in più nel cda semplicemente per detenere il 51% delle quote di Trieste Airport, invero il nostro interesse principale è sempre stato quello di far crescere il nostro aeroporto regionale». Ma quale sarà la strategia del nuovo socio forte del Trieste Airport? Di fatto si inserisce in un network da 71 milioni di passeggeri: «La collaborazione pubblico privato-ha detto Ravanelli- è fondamentale nel senso del rafforzamento della internodalità treno-aereo e per lo sviluppo del sistema crocieristico. Infine c'è il trasporto merci, qui bisognerà riflettere su estensione settore merci al trasporto aereo». Il nuovo cda di Trieste Airport, presentato ad inizio cerimonia, sarà composto da cinque membri, due di nomina della Regione e tre da 2i Aeroporti, tra cui l’amministratore delegato, Marco Consalvo, già direttore generale di Trieste Airport. Questi i nomi del nuovo cda: Antonio Marano è stato confermato presidente, Laura Pascotto, Partner F2i e presidente di 2i Aeroporti, Daniele Rizzolini, direttore di Ardian Infrastructure e Rita Cozzi per la Regione Fvg gli altri membri. Il collegio sindacale invece è stato integrato da tre a cinque membri. Obiettivo dichiarato del nuovo cda quello di «continuare a sviluppare lo scalo in chiave nazionale e internazionale con un ambizioso piano industriale che prevede il superamento del milione di passeggeri annui entro il 2022». —


 

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