Trieste, dj set e t-shirt speciali per il “D’Agostino-Day” sul palco di piazza Unità
Alle 12 la grande mobilitazione a sostegno dell’ex presidente dell’Authority. In scaletta interventi ufficiali intervallati a hit anni ’90. Drappi blu alle finestre
TRIESTE Dalle magliette con la scritta “El presidente non se toca” ai drappi blu alle finestre. Dai rappresentanti politici agli esponenti del mondo della politica. Ci saranno tanti ingredienti diversi in quella che si annuncia come una grande giornata di mobilitazione collettiva.
Trieste si ritroverà questa mattina alle 12 in piazza Unità, il cuore della città dove i lavoratori portuali hanno voluto trasferire la protesta a difesa di Zeno D’Agostino, l’ex presidente dell’Autorità portuale decaduto per effetto del verdetto dell’Anac. Una dimostrazione di unità e orgoglio cittadino in attesa del verdetto romano previsto a fine mese. È stata fissata infatti per le 9 del 24 giugno davanti al Tar del Lazio l’udienza in cui verrà discussa la richiesta di sospensiva del dispositivo dell’Anticorruzione. Richiesta avanzata come noto sia dalla Torre del Lloyd sia dello stesso D’Agostino, allontanato appunto dalla presidenza a causa dell’incarico analogo ricoperto in precedenza nella società controllata Ttp.
Andando con ordine, quella di questa mattina sarà qualcosa di diverso rispetto ad una “ classica” protesta. Basti pensare che in piazza verrà allestito un palco da dove il dj Alex Bini, in forma totalmente gratuita, presenterà i vari interventi, alternati a musica verosimilmente non da camera. «Faremo ballare la piazza - conferma lo stesso Bini - con canzoni anni ’90, quelle conosciute da tutti». D’Agostino sarà presente fin dall’inizio, ma a parlare per primi saranno i sindacati con Stefano Puzzer, in veste di “semplice” lavoratore portuale, Sasha Colautti delle Usb, Massimo Giurissevich del Comitato lavoratori portuali di Trieste, Michele Piga della Cgil, Marco Rebez della Uil, Giulio Germani della Cisl e a chiudere l’Associazione Tryeste con Riccardo Laterza. Non mancherà il mondo della cultura rappresentata dagli scrittori Veit Heinichen e dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz.
Sarà poi la volta della politica con il sindaco Roberto Dipiazza e il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Tempo massimo tre minuti ciascuno. A chiudere la mattinata sarà ovviamente Zeno D’Agostino con l’invito dei lavoratori a ripetere i concetti detti sabato scorso davanti al varco quattro allo scopo di far capire l’importanza di questo momento per Trieste.
Per quando riguarda bandiere e vessilli non ci saranno limitazioni. Si potranno portare quelle sindacali o di partito con l’appello a privilegiare l’alabarda bianca su sfondo rosso: il simbolo della città. La manifestazione dovrebbe durare circa un’ora. Sono state stampate delle magliette bianche con la scritta “El presidente non se toca. Portuài de Trieste 13 giugno 2020”. Saranno poi create le t-shirt dei “dockers (portuali, ndr) triestini” sulla falsa riga di quelle realizzate a Genova dove i “camalli” hanno creato una linea personalizzata riservata al personale. L’associazione Tryeste ha inoltre invitato i cittadini ad esporre alle finestre dei drappi blu, come il mare, con lo scopo di manifestare solidarietà, ma anche una richiesta di tutela del lavoro.
Successivamente i fari si sposteranno sulla capitale, in attesa dell’udienza del 24 giugno davanti al Tar, dove Authority e D’Agostino, rappresentati dallo studio legale Alpa di Roma e dal professor Munari di Genova, hanno presentato ricorso contro il dispositivo dell’Anac chiedendo la sospensiva urgente la quale consentirebbe allo stesso D’Agostino di tornare alla guida del Porto. In un secondo momento dovrebbe arrivare la sentenza definitiva sul merito del dispositivo Anac.
Ieri sera intanto il presidente decaduto ha partecipato alla diretta Facebook organizzata da Tryeste e coordinata da Andrea Nicolini e Riccardo Laterza. D’Agostino ha ripercorso gli anni alla guida dello scalo sottolineando il grande lavoro fatto sulle infrastrutture e nella messa in rete del sistema tra il porto e il retroporto. «Il pubblico deve disegnarle - ha sottolineato riferendosi alle infrastrutture - poi il privato deve metterci le merci. Quando qualcuno si presentava a Trieste abbiamo azzerato i contributi lavorando sulle durate delle concessioni e sui margini nella progettazione. Il porto è un insieme di competenze da valorizzare coinvolgendo però realtà estranee come quelle della scienza presenti in città». —
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