Ucraina, da Maschio Gaspardo a Electrolux, da Tecnica Group a Danieli, ecco le aziende presenti
Preoccupazione per l’escalation della crisi tra le aziende insediate nei due Paesi. L’interscambio commerciale tra Veneto e Fvg con Russia e Ucraina vale circa 3 miliardi di euro l’anno
PADOVA/UDINE. Soffiano venti di guerra al confine russo-ucraino, con i timori di un’invasione sempre più forti, diversi dalle tensioni che pure in passato c’erano già state tra i due Paesi.
Una situazione che, negli ultimi mesi, non può che preoccupare le imprese italiane, e diverse del Nordest, che hanno una presenza nei due Paesi, e le molte che hanno relazioni economiche che si traducono in importazione ed esportazione di materie prime e prodotti finiti.
Limitandoci a Veneto e Friuli Venezia Giulia, le esportazioni nel 2020 verso l’Ucraina si erano attestate a 53,3 milioni di euro per il Fvg, contro 397 milioni di importazioni (quasi dimezzate rispetto all’anno precedente, e 304,4 milioni di export per il Veneto a fronte di 362,6 milioni di import.
Nei primi nove mesi del 2021 l’import veneto dall’Ucraina ha superato i 528 milioni di euro, l’export si è attestato sui 253 milioni.
Numeri più importanti per la Russia verso la quale il Veneto ha esportato nel 2020 merci per 1,21 miliardi di euro, e ne ha importate per 246,7, mentre il Fvg si è fermato a 230 milioni di export a fronte di 197,7 milioni di importazioni.
Nel 2021, dati provvisori dei primi nove mesi, l’import dalla Russia è stato di 390,5 milioni, l’export ha raggiunto i 977,4 milioni di euro.
Per il Fvg importazioni – sempre nei primi 9 mesi del ‘21 – a 267,7 milioni di euro, esportazioni a 158,5 milioni.
Allargando lo sguardo si ricorda che Russia e Ucraina insieme garantiscono circa il 33% delle esportazioni mondiali di grano. Se la Russia è il principale esportatore, l’Ucraina si piazza al terzo posto.
Rispetto al mais, l’Ucraina, infatti, è quinta per i 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale e settima per i 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane.
Per ciò che riguarda l’Italia, il nostro Paese importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione del pane. Nel 2021 ha importato oltre 120 milioni di chili dall’Ucraina e circa 100 milioni di chili.
Diverse le aziende nordestine presenti in Ucraina. Tra queste Maschio Gaspardo e Tecnica Group, che hanno stabilimenti produttivi in quel Paese, Conzon Group, il colosso friulano Danieli, il gruppo torinese delle costruzioni Buzzi Uncem (con stabilimento anche in Veneto), Electrolux (che rilevò l’unità produttiva da Merloni).
Riproduzione riservata © il Nord Est