Un "doppio" effetto Expo su Veronafiere. Accordo con Milano sul food
Veronafiere chiude un 2015 di grandi investimenti, in primis nell'Expo a Milano con il Padiglione vino "A Taste of Italy". Investimenti che oggi pesano sul bilancio appena archiviato che a consuntivo chiude in perdita di 5,6 milioni ma che hanno avuto un ottimo impatto positivo già su Vinitaly 2016 (per entrate e relazioni con buyer stranieri) e per l'attività fieristica dell'ente in questo 2016, come evidenzia la prima trimestrale con ricavi in crescita dell'11%.
"Il 2015 è stato un anno di grandi investimenti e di una attività gestionale straordinaria con l'impegno di Expo
e l'avvio del Piano di promozione del made in Italy – ha confermato il presidente Maurizio Danese–. Eventi fondamentali ed iniziative irrinunciabili per ribadire la leadership di Veronafiere nel settore agroalimentare e nel vino in particolare. Decisioni e scelte che hanno impattato molto positivamente sull'attività caratteristica dell'Ente, come era nelle attese, con risultati di grande rilevanza sulla trimestrale del 2016, appena approvata dal Cda, in crescita dell'11 per cento».
Guardando ai conti solo della capogruppo, Veronafiere chiude il 2015 con un'Ebitda a 8,1 milioni. Ma nel consuntivo dell’esercizio, in cui è stata ricompresa l'attività straordinaria di Expo 2015, e dove si registrano ricavi a 75,6 milioni, l'Ebitda scende a 1,5 milioni con un risultato netto di -5,6 milioni, a seguito, spiega una nota, della
"condivisa e prudenziale decisione di far ricadere sull’esercizio 2015 tutti i costi sostenuti per il progetto Expo.
Gli investimenti strutturali totali effettuati ammontano a 16,9 milioni di euro".
Ma gli effetti positivi degli investimenti effettuati nel 2015, in particolare su Expo, si sono fatti sentire già sulla
trimestrale 2016, con un incremento dei ricavi dell’11% pari a 8 milioni di euro sull’esercizio precedente a
parità di perimetro. "Il Padiglione del Vino è stata una opportunità unica nella storia della Fiera di Verona per le relazioni che abbiamo realizzato, in partnership col Mipaaf, tramite le numerose delegazioni istituzionali e commerciali accolte nei sei mesi di Expo, e la visibilità internazionale che abbiamo saputo ritagliarci: in sei mesi è come se avessimo realizzato 14 Vinitaly in termini di presenze – sottolinea il dg Giovanni Mantovani –. Relazioni che hanno già dato i loro frutti: Guardiamo pertanto con grande fiducia e positività al presente ed al futuro della nostra attività di organizzatori diretti di rassegne in Italia e all'estero, forti non solo dei risultati della trimestrale e di un anno che si annuncia molto interessante, ma di una solidità assoluta del patrimonio netto dell'Ente, superiore ai 72 milioni di euro e immobilizzazioni pari a 131 milioni di euro".
Nel 2015 Veronafiere ha organizzato 61 eventi, di cui 49 rassegne fieristiche in quartiere, 370 convegni (80 extra manifestazione), 19 eventi all'estero in 12 Paesi. Oltre 13.017 espositori a Verona (+15% sul 2013) e 1.211mila visitatori (+18% sempre sul 2013), dei quali in media il 15% esteri con punte oltre il 30% per Vinitaly e Marmomacc.
Il Padiglione del Vino ad Expo è invece stato visitato da 2,1 milioni di persone, delle quali il 20% provenienti dall'estero tra delegazioni istituzionali e visitatori, ed ha proposto 3.600 etichette di 2.000 aziende per 150mila bottiglie e 800mila degustazioni.
Nella mattinata di oggi 6 maggio, Veronafiere e Fiera Milano, le due più importanti realtà fieristiche italiane, hanno firmato un accordo per dare all'Italia un unico appuntamento internazionale annuale dedicato all'ortofrutta che punta su innovazione e mercati esteri. La nuova manifestazione, nata dall'unione di "Fruit Innovation" a Milano e "Fruit&Veg System" a Verona, avrà cadenza annuale e si svolgerà alternativamente a Verona, negli anni pari, dando enfasi alla filiera e quindi alle tecnologie agricole ed a Milano negli anni dispari, con un focus sul prodotto finito.
@eleonoravallin
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