Undici nuove coop nate in Friuli Venezia Giulia
Sono 11 le nuove cooperative iscritte a Confcooperative Fvg nei primi sei mesi del 2016, che si aggiungono alla 24 del 2015. Lo comunica la stessa organizzazione in occasione della celebrazione Onu della Giornata internazionale delle cooperative, il 2 luglio.
«C’è una ricca varietà di iniziative imprenditoriali che stanno assumendo un volto cooperativo, a dimostrazione della duttilità di una forma d’impresa che ha radici lontane, ma una costante capacità di reinventarsi. Molte delle nuove cooperative che stanno nascendo operano in settori particolari, e contribuiranno in maniera notevole, nei prossimi anni, a valorizzare il nostro territorio e a fornire nuovi interessanti servizi con una ricaduta importante sulla comunità: si può proprio dire che le cooperative si stiano riscoprendo “imprese del territorio”», dice il presidente di Confcooperative Fvg, Giuseppe Graffi Brunoro.
Si tratta di imprese operanti in ambiti molto diversi fra loro e, in molti casi, “insoliti” rispetto all’usuale stereotipo che ancora molti hanno sull’idea di cooperazione.
Si assiste così alla nascita di cooperative culturali, ma anche cooperative che si impegnano nello sviluppo turistico, come la goriziana “Gobiketour” che vuole lanciare l’attività di cicloturismo fornendo servizi e assistenza ai bikers dell’Isontino e del Collio. Tra le nuove piccole cooperative agricole c’è la “Cial de Mulin” nata per promuovere la produzione dello zafferano nell’area del Livenza, e a la “Arvali Fvg” che sta avviando un’attività di coltivazione di piante officinali. La pordenonese Sanicoop e la triestina Fides si occupano di sanità e assistenza. La cooperativa “Coop88” di Ronchi dei Legionari, formata da 14 donne guidate da un presidente, scommette tutto sul recupero dei negozi di vicinato aprendo e, soprattutto, riaprendo negozi che, nel corso degli anni, hanno abbassato le saracinesche. Più tradizionale la cooperativa forestale tolmezzina “Menaus”, dedita alla manutenzione forestale e che segna un ritorno alla montagna, un’area dove la cooperazione può fare molto sia nel fornire servizi che nel creare nuove occasioni occupazionali.
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