Va a Generali la gara da 25 milioni per l'assicurazione dei veicoli dello Stato
TRIESTE - Resta confermata l'aggiudicazione a Generali Italia del principale lotto (da quasi 25 milioni di euro) della gara Consip per l'affidamento «dei servizi inerenti le coperture assicurative dei rischi connessi alla circolazione dei veicoli e dei natanti delle amministrazioni dello Stato».
L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso amministrativo proposto da Società Cattolica di Assicurazione.
La controversia in questione aveva ad oggetto la procedura ristretta per l'appalto dei servizi relativi alle coperture assicurative dei rischi connessi alla circolazione dei veicoli e dei natanti delle amministrazioni dello Stato, procedura indetta da Consip nell'ambito del Sistema Dinamico di acquisizione della PA per la prestazione di servizi assicurativi.
La procedura era suddivisa in tre lotti, l'aggiudicazione del primo dei quali è stato contestato da Cattolica, la quale, all'esito delle operazioni di scrutinio delle offerte, si era classificata al primo posto.
Successivamente, però, dopo gli accertamenti di rito (e in particolare dopo la consultazione del sistema informativo dell'anagrafe tributaria) emerse l'esistenza di una serie di violazioni rispetto agli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse.
Motivo, questo, che portò all'esclusione della società, e al successivo ricorso al Tar con il quale - ne danno conto i giudici in sentenza - in primo luogo la compagnia contestava l'esclusione in quanto a suo dire disposta in mancanza di una violazione fiscale "definitivamente accertata", e in secondo luogo contestava che la violazione in questione potesse considerarsi definitiva giacché aveva provveduto a pagare le pendenze fiscali contestate.
Per il Tar «legittimamente l'amministrazione ha valorizzato gli atti derivanti dal certificato rilasciato dall'Agenzia delle Entrate, atti i quali, connotati dei caratteri della gravità e della definitività, hanno imposto l'esclusione ai sensi del Codice dei Contratti Pubblici»; e «risulta del tutto irrilevante il fatto che il ricorrente abbia poi spontaneamente pagato l'intero debito fiscale successivamente alla presentazione dell'offerta; non potendo consentirsi alcun effetto sanante che intervenga solo ex post, per altro in chiara violazione della par condicio».
La conclusione è che «l'operato di Consip appare del tutto immune dai vizi denunciati in ricorso».
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