Veneto Banca: 219 soci hanno chiesto il recesso

Ricorso limitato al recesso da parte degli azionisti della nuova Spa, pari all'1,62% del capitale. In totale i soci oggi sono 87.504: il valore della liquidazione è di 7,30 euro, ma ora c'è da capire chi potrebbe comprare

MONTEBELLUNA. Ricorso limitato al recesso, per i soci di Veneto Banca che si sono per la prima volta confrontati con un valore dell'azione a 7,30 euro: il prezzo fissato a dicembre dal Cda. A fare richiesta di uscita dall'investimento, nei termini stabiliti, quindi entro il 7 gennaio 2016, sono stati solo 219 azionisti su 87.504, pari al 1,62% del capitale sociale e allo 0,25% della compagine sociale.
 
Le azioni oggetto di recesso sono 2.017.248. Il controvalore complessivo dell’esercizio di recesso risulta quindi pari a 14.725.910,40 euro.

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La redazione

 
Ma ora che succede? Perché le azioni vengano effettivamente liquidate deve essere trovato un compratore. Operazione forse non facile, a pochi mesi dalla quotazione di Borsa della nuova banca formato Spa. Veneto Banca avrà un ruolo di intermediario e in una nota diffusa il 22 gennaio spiega che "le azioni liquidate con recesso saranno offerte in opzione ai possessori di azioni Veneto Banca che non abbiano esercitato il diritto di recesso, in proporzione al numero di azioni Veneto Banca da essi possedute".

Il diritto di opzione è infatti il diritto che hanno i soci di venire preferiti a terzi nella sottoscrizione di un aumento del capitale sociale a pagamento. E' una particolare procedura prevista dal codice civile.

Veneto Banca spiega: "I titolari di azioni Veneto Banca che eserciteranno il diritto di opzione avranno altresì diritto di prelazione nell’acquisto delle azioni oggetto di recesso che siano rimaste inoptate". Ma conclude: "Ove rimanessero azioni di recesso all’esito dell’offerta in opzione e dell’eventuale esercizio del diritto di prelazione, la Banca procederà ad offrire tali azioni a terzi al valore di liquidazione". Quindi, per la liquidazione, il primo step sarà sondare se tra i soci che faranno richiesta di opzione ci sarà interesse. Qualora non venisse rilevata alcuna intenzione all'acquisto si procederà con l'apertura ad altri investitori non soci.

“Dall’esito dell’esercizio del diritto di recesso emerge una sostanziale compattezza dei nostri soci, a conferma della fiducia nei confronti del nostro Istituto e del percorso di risanamento e rilancio intrapreso con nuovo impulso dal consiglio di amministrazione negli ultimi mesi” – afferma il presidente di Veneto Banca, Pierluigi Bolla. “Continueremo a garantire ai nostri soci la massima trasparenza possibile , in coerenza con tutte le iniziative messe in campo mediante la campagna informativa Futuro in Azione e quanto illustrato dall’amministratore delegato durante i lavori assembleari, sul lavoro fin qui svolto, sulle potenzialità del nostro Istituto e sulle sfide che siamo pronti ad affrontare”.
 
“In Assemblea abbiamo trovato una compagine sociale che ci ha dato risposte ferme e sicure. L’esito dell’obbligatorio passaggio del diritto di recesso conferma questa strada – ha sottolineato Cristiano Carrus, amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca - siamo determinati a lavorare con efficienza ed efficacia per presentarci alla prossima assemblea da Spa con una nuova Veneto Banca, adeguatamente dotata di mezzi patrimoniali, quotata in Borsa e percepita dai mercati finanziari internazionali come affidabile e interessante. “Possiamo contare – ha concluso Carrus – su una popolazione aziendale unita e nuovamente motivata nel perseguire obiettivi concreti, in primis quello di riguadagnare la fiducia dei nostri clienti e dei Soci”.

Quanto alle modalità e tempi del diritto di opzione i termini decorreranno dal 25 gennaio al 24 febbraio compreso. Qui potrete trovare il documento completo.
 

 


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