Veneto banca, dal giurì bancario i primi risarcimenti

Sono arrivate le prime sentenze dell'Ombudsman, il giurì bancario su due cause arbitrali per la svalutazione delle azioni della Popolare. Su un controvalore titoli di 7.900 un rimborso per 2 mila euro

Il giurì bancario si esprime sulla svalutazione dei titoli di Veneto Banca e dà ragione a chi ha fatto ricorso lo scorso dicembre. A darne notizia è l’avvocato Matteo Moschini per un paio di suoi clienti che chiedevano, si legge, "l’annullamento del contratto di acquisto delle azioni“ in quanto "al momento della sottoscrizione non risultava indicato in alcun documento che si trattava di un’operazione illiquida“.

Così è stato chiesto l'intervento dell’Ombudsman, il giurì bancario che è un organismo collegiale di giudizio alternativo alla magistratura ordinaria, a tutela delle loro ragioni. Si tratta di una pratica arbitrale.

I documenti riportano nei dettagli le due operazioni di investimento per un controvalore di 7.900 euro e 25 mila. Il giurì rileva che però, pur essendo stata firmata la Mifid, quindi  essendo gli "investimenti adeguati con il profilo di rischio dichiarato dal cliente“, "i moduli di sottoscrizione contengono solo alcune informazioni di base“ e "non v’è traccia dell’illiquidità del titolo allocato".

La sottoscrizione di 7.900 euro è per numero 200 azioni e data 30 settembre 2014. La banca, si legge, avrebbe informato che le azioni erano titoli illiquidi solo il 31 dicembre 2014. Quella da 25 mila è del 9 gennaio 2014.

Da qui, la sentenza del giurì: "l'intermediario va ritenuto responsabile dei danni subiti". Tale danno si legge pe ril ricorso da 7.900 è stimabile in 2 mila euro "tenuto conto della diminuzione di valore subito dalle azioni nel periodo intercorrente tra l'acquisto iniziale e la presentazione del ricorso". Che è del 9 dicembre 2015, post comunicazione del valore di recesso a 7,30 euro. Per i 25 mila il danno è di 4 mila euro.

Il giurì spiega che la banca è tenuta a corrispondere il risarcimento entro 30 giorni.

"Si tratta di una proposta di risarcimento e il giurì ha raccolto una delle eccezioni presentate dal legale - conferma Maria Bruschi, una delle due avvocate dello studio più attivo per le cause alle due Popolari venete, lo studio Zanvettor Bruschi - A nostro avviso conviene aspettare la quotazione in Borsa prima di interpellare l’Ombudsman  per valutare al meglio la perdita e il differenziale. Ora, per i restanti denari della svalutazione, questo cliente non potrà più tornare in questa sede, ma dovrà andare in sede civile. Conveniva aspettare  - chiude Bruschi - perché dal giurì bancario, che è un metodo arbitrale, si va solo una volta. In ogni caso la vedo come una sentenza un po‘ ibrida. Che andrà valutata nella sua efficacia".


 

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