Veneto Banca svende l'aereo di Consoli

Acquistato nel 2012 per 10,7 milioni di euro è stato ceduto a una multinazionale straniera. Era in vendita dal 2015, fu il simbolo della lussuosa gestione della banca durante la gestione di Vincenzo Consoli

TREVISO. V Con i quadri alle pareti della sede centrale di Montebelluna (tra i quali spiccano le tele di Guglielmo Ciardi, Francesco Guardi ed Emilio Vedova) era l'emblema della grandeur di Veneto Banca, gestione Vincenzo Consoli. Ieri l'istituto trevigiano ha annunciato di aver trovato un acquirente per il jet di proprietà, un Learjet 60 Xr di color nero, costruito dalla canadese Bombardier.

Valore dello scambio e acquirente non sono stati resi noti. L'aereo era stato pagato 10,7 milioni di euro e da tempo era in vendita per una cifra che si aggirava sui 4,5 milioni. Nel 2012 era stato acquisito in leasing, attraverso una società controllata della banca (Claris Leasing), che l'aveva pagato 7,5 milioni, più 3,3 milioni del rientro dell'aereo precedente. Era stato scelto con un allestimento da business class, poteva trasportare fino a 7 passeggeri più i due piloti. Ha una velocità di crociera di 860 km/h, con una quota di tangenza di 16mila metri. Per gli esperti era al top, tra i jet privati a medio raggio.

Ed era l'unico asset della società Air Box, rilevata dall'istituto di credito di Montebelluna dalla famiglia Sinigaglia (gruppo Replay).

«La cessione rientra nella linea politica di rigoroso controllo dei costi, coerentemente con il nuovo corso improntato alla sobrietà - scrive in una nota diffusa ieri sera la banca di Montebelluna -. L'aeromobile è stato ceduto ad una multinazionale straniera alle attuali condizioni di mercato, sotto l'egida e il monitoraggio di esperti indipendenti, al fine di garantire la massima trasparenza operativa». Secondo fonti giornalistiche della vendita si stava occupando l'imprenditore padovano Paolo Sinigaglia, ex presidente di Veneto Sviluppo ed ex numero uno di Alpi Eagles: pare fosse in trattativa con la compagnia maltese Luxwing, che vola in Europa.

Il jet si trovava di recente in un hangar dell'aeroporto Canova di Treviso, in compagnia di quelli della Benetton e Luxottica. Il Learjet60 era utilizzato per gli spostamenti del management in Italia e all'estero. Con il ribaltone ai vertici dell'istituto venne annunciata l'intenzione di venderlo, assieme alle oltre 100 auto blu, in uso ai suoi funzionari.

Ma l'aereo era diventato il "simbolo" della battaglia degli azionisti, che avevano perso tutto dal crollo delle azioni a seguito anche della gestione Consoli. E più volte avevano chiesto in assemblea che venisse ceduto e con i soldi ricavati venissero risarciti i casi di emergenza, di chi aveva perso tutto.

«Dopo aver avviato l'azione di responsabilità nei confronti della passata gestione - ha commentato il presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza - con questa operazione il consiglio di amministrazione fornisce un ulteriore segnale concreto di cambiamento, riportando l'attenzione alla clientela, allo sviluppo del sistema delle imprese e della società civile del territorio d'appartenenza, nonché ad un'efficiente e controllata gestione aziendale». Il Bombardier ceduto ieri ne aveva sostituito un altro, che era andato in pensione perché ritenuto non più altezza.

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