"Veneto Banca, un dramma per gli azionisti"
TREVISO. "Veneto Banca ha bruciato circa 4,5 miliardi di euro; a oggi, il conto lo pagano gli azionisti ma è necessario, ed anzi indispensabile, avere rispetto della magistratura e fiducia nella giustizia. Il mercato non sarà senz’altro clemente e, del resto, la strada per la quotazione in Borsa è decisamente in salita", scrive il Movimento a difesa del cittadino.
Intanto il fondo Atlante si avvia a creare una rete di sicurezza da 1 miliardo di euro per garantire il successo dell’aumento di capitale di Veneto Banca, a causa della domanda molto debole da parte degli investitori istituzionali. Lo hanno riferito tre fonti vicine alla vicenda. Il fondo da 4,25 miliardi dovrebbe firmare un accordo per alleggerire il consorzio di garanzia guidato da Banca Imi. "Secondo le ultime indicazioni, vi è quasi zero interesse da parte del mercato", avrebbe detto una delle fonti.
"Appare improbabile, a detta degli analisti, che si riesca a raggiungere la soglia minima di flottante - prosegue la nota -. Considerato che l'aumento di capitale che sarà lanciato contestualmente all'Ipo dovrà essere realizzato, come imposto dalla Banca centrale europea, entro il mese di giugno, anche per Veneto Banca sembra farsi ogni giorno più realistica l'opzione Atlante e lo stop alla Borsa".
Se, come pare, Veneto Banca fosse valorizzata al minimo di 0,10 euro per azione, essa sarebbe comunque valutata 0,35 volte il patrimonio netto, molto di più rispetto ad Ubi Banca (0,32), Banco Popolare (0,30) e Credito Valtellinese (0,28); per non parlare di Mps (0,19) e Carige (0,16).
È per tale ragione che gli investitori istituzionali restano lontani; per essere appetibile, Veneto Banca dovrebbe offrire le proprie azioni a multipli vicini a quelli di Mps e Carige, ma nella situazione attuale ciò non è possibile.
Rispetto della magistratura e fiducia nella giustizia, quindi. "In tal senso è di notevole rilievo la circostanza per cui la Consob ha recentemente approvato il regolamento dell’Arbitro per le controversie finanziarie, un nuovo ed efficace strumento di tutela degli interessi degli investitori che sarà operativo entro la fine del corrente anno - Prosegue il Movimento a difesa del cittadino -. Tale arbitro, in sostanza, svolgerà le funzioni sino ad ora proprie - oltre che della Camera di conciliazione e di arbitrato istituita presso la Consob - del Giurì bancario (noto anche come Ombudsman) che, peraltro, ha, di recente ed in tre distinte occasioni, condannato la Veneto Banca al risarcimento dei danni subiti da azionisti cui aveva venduto azioni da essa stessa emesse senza averli informati in modo corretto ed esaustivo in ordine alle caratteristiche di dette azioni".
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