Veneto Banca verso l'assemblea: Ambrosini assente, veto di Atlante su Schiavon
Stefano Ambrosini ha comunicato che non presiederà la prossima assemblea di Veneto Banca, lunedì 8. Toccherebbe al vice, Giovanni Schiavon, ma dal fondo Atlante è arrivato un veto ingentilito dalla forma di richiesta formale: «Auspichiamo che ci sia una riflessione responsabile sull’opportunità» che sia Schiavon a presiedere l’assemblea, si legge in una lettera spedita ieri al consiglio di amministrazione di Veneto Banca.
Motivo dei dubbi: le recenti dichiarazioni dello stesso Schiavon che ha invitato i soci dell’istituto, danneggiati dal crollo del valore azionario, a intentare una causa civile qualora la mediazione con l’istituto non andasse a buon fine. L’attacco di Schiavon riguarderebbe soprattutto la società di revisione Price Waterhousecoopers, colpevole del «gravissimo carente controllo degli asset che ha reso possibile il disastro», ma è chiaro che i dubbi sull’opportunità sono legittimi: il vicepresidente può consigliare di fare causa alla sua banca? Tantopiù suggerendo lo studio legale al quale appoggiarsi, altra cosa che ha fatto storcere più di qualche naso.
La firma in calce alla lettera inviata al cda è quella di Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, la società che gestisce il fondo Atlante nuovo proprietario dell’ex Popolare di Asolo e Montebelluna. Non è una vigilia serena, non c’è che dire. Dopo la deflagrazione dell’arresto di Vincenzo Consoli e dell’indagine allargata ad altre quattordici persone, ora arriva questo scontro a turbare la strada verso la prima assemblea targata Atlante. Ambrosini è all’estero e aveva comunicato per tempo alla banca questo viaggio. Solo che adesso scoppia la grana della sostituzione: da statuto, per linea gerarchica, toccherebbe a Schiavon. Dal nuovo proprietario però è arrivato lo stop: l’ex presidente del tribunale di Treviso viene considerato unfit, inadeguato, non idoneo, come scrisse quella volta l’Economist su Silvio Berlusconi. «Auspichiamo ci sia una riflessione responsabile sull’opportunità che Schiavon possa presiedere l’assemblea con la dovuta serenità», il succo del messaggio di Penati. Si rischia uno stallo teso e imbarazzante: e se Schiavon decidesse di cestinare la richiesta di Penati? Si vedrà.
L’attuale consiglio di amministrazione si presenterà dimissionario in blocco, lunedì: il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea è proprio la «presa d’atto» di tale decisione obbligata. Il nuovo presidente designato è Beniamino Anselmi, con Cristiano Carrus confermato nel ruolo di amministratore delegato. Gli altri nove nomi proposti dal fondo Atlante sono quelli di Sabrina Bruno (docente alla Luiss, nel cda di Snam Spa), Maria Lucia Candida (presidente di Quorum Sgr), Giorgio Girelli (membro del consiglio di gestione di Banca Popolare di Milano e presidente del Policlinico San Matteo Pavia), Massimo Lanza (nel cda di Fondazione di Venezia, lunga esperienza nell’investment banking), Maurizio Lauri (commercialista, è stato presidente dei collegi sindacali di Unicredit e Acea), Alberto Pera (membro del cda di Enel, consigliere del ministero dell’Industria ed economista del Fondo monetario internazionale), Daniela Toscani (responsabile della pianificazione e sviluppo della Mittel, in precedenza ha lavorato per Borsa Italiana), Marco Ventoruzzo (docente di diritto commerciale alla Bocconi, tra i maggiori esperti italiani di corporate governance) e Alessandra Zunino de Pignier (sindaco effettivo di Terna Rete Elettrica Nazionale e Gefran).
Fabio Poloni
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