Veneto, via libera al disegno di legge sulla cooperazione sociale

Soddisfatta Legacoop. Loris Cervato: «Finalmente una nuova legge che potrà promuovere e favorire lo sviluppo del settore, garantendo più trasparenza e legalità, nonché maggiore qualità nei servizi alle persone»

VENEZIA  – È stato approvato lo scorso 22 giugno in V Commissione consiliare della Regione Veneto, regionale il progetto di legge n. 129, intitolato “Modifiche e integrazioni alla l.r. 23/2006 – Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale” e presentato dal presidente della stessa Commissione, il consigliere Fabrizio Boron.

Grande soddisfazione e apprezzamento da parte di Legacoop Veneto, che attraverso il suo responsabile del Settore Sociale Loris Cervato – ascoltato lo scorso 6 aprile scorso in Commissione – ha sin qui seguito con grande attenzione e in ogni suo step l’intero iter del testo, nonché la discussione sviluppatasi intorno ad esso: «Negli ultimi mesi, attraverso la rete di mediazioni istituzionali e nel quadro delle relazioni positive con la Regione Veneto,  Legacoop Veneto ha preso parte ai lavori contribuendo all’elaborazione del testo, con l’obiettivo di raggiungere una sintesi normativa che prevedesse il rafforzamento della cooperazione sociale veneta in un quadro condiviso di responsabilità e legalità».

«Rispetto alla bozza delle settimane precedenti – continua Cervato -, il testo ora approvato in seno alla V Commissione recepisce, in direzione nettamente migliorativa, alcune indicazioni presentate dalla nostra organizzazione. E così formulato integra aspetti di significativa importanza per le cooperative sociali che si occupano di servizi sociosanitari educativi e di inserimento lavorativo».

Raccogliendo molte delle osservazioni presentate in sede di elaborazione dei contenuti insieme alla Presidenza della V Commissione – dimostratasi particolarmente disponibile all’ascolto e al confronto –, la proposta in grande sintesi introduce un sistema di premialità nelle gare di appalto che prevedono l’inserimento delle clausole sociali, consolida l’istituto dei controlli, rafforzando così anche la lotta alla cooperazione spuria, e prevede (in linea con il decreto legislativo 112/2017) l’adozione di un codice etico e l’opzione di redigere un bilancio sociale per una maggior trasparenza, sia sul versante delle attività che dei contributi pubblici.

«Questa legge disegna l’orizzonte di prospettiva e di sviluppo della cooperazione sociale veneta per i prossimi dieci anni – aggiunge ancora Cervato –, le garantisce un quadro più chiaro di azione e regole certe, contribuendo a riconoscere e a valorizzare il nostro importante ruolo nella crescita di un sistema di welfare generativo e di comunità. A tutela e beneficio dei 35mila soci lavoratori del settore che rappresentiamo e delle 600mila persone destinatari dei nostri servizi, dai bambini agli anziani. Per questo sentiamo ancora più forte il senso di responsabilità che sempre ci accompagna e insieme ci ricorda il lavoro ancora da svolgere».

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