Venezia, la Confartigianato si spacca. Presidenza Camera di commercio in bilico
Salta la candidatura di Mazzocca alla presidenza concordata con Confindustria. Silurato dagli stessi colleghi che lo avevano proposto. Venerdì la resa dei conti

Salvatore Mazzocca
MESTRE. Il rinnovo al vertice della Camera di Commercio, Industria e Artigianato (Ccia), previsto per la fine di quest’anno – proprio in una fase delicatissima per le imprese che debbono farei conti con le drammatiche conseguenze economiche della pandemia – torna il alto mare.
Uno scontro interno a Confartigianato, la maggiore associazioni artigiane del Veneziano dilaniata da battaglie intestine, fa saltare la candidatura dell’attuale presidente di Confartigianato Metropolitana, Salvatore Mazzocca che già era stata concordata con Confindustria. Sarebbe stata un’occasione storica per portare, per la prima volta dal 1945, un uomo di Confartigianato alla presidenza della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo – ovvero l’ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per le oltre 90 mila imprese di tutti i settori che sono tenute a iscriversi nell’apposito registro – dopo 85 anni di presidenti espressi a rotazione da Confcommercio e Confindustria.
Mesi fa, infatti, il presidente di Confindustria, Vincenzo Marinese, aveva sottoscritto un accordo in tal senso con Mazzocca che ora, però, viene sconfessato dalla sua stessa associazione, sebbene il suo nome per la presidenza di Camera di Commercio fosse stato sostenuto in passato dalla Cgia di Mestre e dai mandamenti di San Donà e Mestre.
Ma nella riunione di giunta di Confartigianato dell’altro ieri tutti gli accordi interni sono saltati e Mazzocca, sentitosi tradito dai suoi stessi colleghi, ha deciso di rassegnare le dimissioni come presidente di Confartigianato Metropolitana.
Le dimissioni saranno discusse venerdì prossimo in Consiglio Generale. Capifila della “bocciatura” della candidatura di Mazzocca alla Camera di Commercio, a quanto pare, sono stati i mandamenti di Portogruaro e San Donà (che evidentemente ha cambiato opinione) che hanno proposto, in alternativa, il nome di Roberto Bottan, attuale presidente della Cgia di Mestre, per la presidenza dell’ente camerale e l’attuale vicesegretario Metropolitano, Siro Martin di San Donà alla successione di Salvatore Mazzocca, il cui mandato alla Confartigianato metropolitana scade a fine anno.
Quest’ultimo non ha potuto fare altro che prendere atto, con amarezza, del “tradimento” interno. Per il momento Mazzocca non vuole rilasciare dichiarazioni, dice solo di sentirsi «umiliato» per il trattamento ricevuto dalla sua stessa associazione, e annuncia di aver scritto una lettera a tutti i dirigenti dei mandamenti e degli organismi dirigenti di Confartigianato Metropolitana, riconvocati per venerdì.
Anche il presidente di Confindustria di Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese, non ha voluto rilasciare dichiarazioni per rispettare il dibattito interno di Confartigianto, ma è logico supporre che l’accordo per la successione alla presidenza della Camera di Commercio (che dovrà compiersi, comunque, entro la fine di quest’anno), salta e bisognerà quindi ricominciare da capo.
A questo punto torna in gioco il presidente uscente dell’ente camerale, Giuseppe Fedalto di Confcommercio, che ha già annunciato di volersi ricandidare per un terzo mandato, malgrado negli ultimi vent’anni la Camera di Commercio veneziana sia stata guidata solo da uomini di Confcommercio e, in precedenza, da quelli di Confindustria che, però, stavolta aveva deciso di lasciare il passo a Confartigianato che, divisa com’è, rischia ora di perdere un’occasione storica. —
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