Venezia si candida a “vetrina social” del made in Italy

E’ pronto a sbarcare a Padova e poi su scala regionale il primo progetto di evento-narrazione della nostra manifattura artigiana che unisce alberghi, moda, commercio e fabbriche. Giù testato in Laguna (e pronto al bis) grazie ai social network, ha eco mondiale. Porta in città business e turismo qualificato

VENEZIA. Raccontare il made in Italy, talvolta, è più complicato che produrlo. Fare sinergia, ancora di più. Specie in Veneto dove le molteplici competenze sono nascoste in ogni angolo di campagna. Ma il grande "scatolone" del web, social compresi, può essere il driver di un nuovo storytelling della nostra formidabile capacità di saper fare. L’obiettivo è catalizzare business e turismo qualificato, mettendo in rete i vari attori: dalla fabbrica all’albergo.



Lorenzo Cinotti e Laura Scarpa hanno creato dal nulla la prima guida creativa di Venezia, visibile online sul sito veneziadavivere.com, ma prima di tutto un’azienda: Raccontare Venezia Srls è specializzata nello sviluppo di modelli innovativi di comunicazione di brand, prodotti e servizi tramite nuove tecnologie e social media. E’ così che hanno creato a Venezia un evento a fine ottobre che ora, divenuto modello di business e narrazione, sta per essere replicato a Padova, in un’edizione primaverile, una seconda volta a Venezia, la prossima estate, quindi in tutto il Veneto.

Il 24 ottobre scorso è andata in scena Venice Fashion Night. Chiunque pensi si sia trattato di una specie di “notte bianca” o “Black friday” è in errore. Venice Fashion Night è un progetto studiato a tavolino e in sinergia, nato per “comunicare la cultura del made in Italy”. “Il progetto – spiega Cinotti - comunica la creatività italiana e veneta e il binomio cultura-manifattura, con grandi brand, produttori indipendenti, fashion designer e artigiani, attraverso eventi online e offline a Venezia”.

Accade tutto in una notte: convegni, eventi e mostre sui materiali e la qualità del made in Italy e sui nuovi modi per comunicarlo.

Alla Venice Fashion Night partecipano i negozi e gli atelier artigiani della città, e anche aziende venete che vengono ospitate in caffè storici come il Lavena in Piazza San Marco e hotel da “mille e una notte” come il Londra Palace, il Metropole, il Savoia & Jolanda, il Novecento e Palazzetto Pisani.

La moda è dappertutto: eventi distribuiti in negozi, hotel e atelier: proprio come i giorni di vernissage della Biennale. Ed è proprio dalla Biennale che Cinotti e Scarpa hanno preso ispirazione. Chiamando i migliori fotografi di Instagram, la piattaforma social contenitore di immagini, e affidando a loro il racconto di quello che accadeva per metterlo online ma non in modo istintivo bensì attraverso i migliori “brand” social: utenti qualificati capaci di garantire effetto “gran cassa” tra i follower. In più, i principali narratori, i fashion blogger, durante l’evento indossano le nuove collezioni e le condividono online in diretta con i loro “seguaci” garantendo un effetto moltiplicatore.  Non è un caso, dunque, se il racconto online dei giorni di inaugurazione di Biennale Arte 2015 realizzato da Venezia da Vivere con 30 fotografi internazionali vestiti da Barena Venezia è stato visto da 44 milioni di persone sui social network.

Nella notte veneziana, grazie alle mappe online, scaricabili con un’App, “la gente scopre sarti, atelier, produttori indipendenti e artigiani di Venezia e del Veneto, evento dopo evento” spiega Cinotti.

I numeri confermano che il prodotto funziona: la prima edizione sperimentata nel 2013 a Venezia ha avuto un pubblico di 10 mila persone, la seconda di 20 mila e la terza, tenutasi il 24 ottobre 2015, di 30 mila.

Non solo: dal 2014 Venezia da Vivere ha creato il tavolo della moda: un incontro programmatico che si tiene la mattina di ogni edizione e riunisce il sistema moda del Veneto: istituzioni, università, aziende, fashion designer, stampa specializzata e blogger. “L'obiettivo è fotografare una realtà da leggere come un unico racconto: qualità artigianale, formazione, storie imprenditoriali, nuova comunicazione, credito – dice Cinotti - Il tavolo è un momento di confronto per conoscersi e raccontarsi, far emergere il comune denominatore della manifattura di qualità e della reinterpretazione della tradizione in chiave contemporanea, per testimoniare quanto sia forte per queste aziende il legame con il territorio, e per fare progetti insieme”. Coinvolte anche le Università, la Fondazione Nord Est, curatori e direttori di musei veneziani e tanti imprenditori: Sandro Zara e Massimo Pigozzo di Tabarrificio Veneto e Barena Venezia, Marzia Narduzzi di Pier Spa, Michela Vecchiato di Made in More, Raffaele Dessì di Atelier Pietro Longhi, Antonia Sautter, ll’amministratore delegato di Al Duca d'Aosta Alberto Bozzo, il fashion coordinator Rodolfo Zappalà, Fabrizio D'Oria direttore marketing di Ve.La Spa e Marco Maccapani, direttore creativo del Carnevale di Venezia 2016.

 Presenti anche tutti gli esponenti del Tavolo Veneto della Moda: Roberto Bottoli dell'omonimo lanificio e vicepresidente di Confindustria Moda, Giannino Gabriel, presidente Federazione Moda Italia Venezia
Giuliano Secco, coordinatore Tavolo Sistema Moda Veneto e Piergiorgio Silvestrin, presidente Cna Federmoda Veneto.

La prossima edizione è fissata per il 29 ottobre 2016. “Un progetto che finora ha avuto il minimo appoggio istituzionale e che, se vi fossero istituzioni e aziende disponibili a candidarsi e ad entrare nel gruppo di lavoro, può mirare a diventare la prima fashion night italiana” chiude Cinotti. “Allo studio anche un'edizione primaverile a Padova e una estiva a Venezia, con l'idea di estenderla a tutto il Veneto per il futuro, con dei tavoli programmatici più frequenti per accelerare i progressi”.

(Eleonora Vallin)
 

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