Vescovi: «Quando la politica si sposta a Roma, perde il contatto col territorio e si guasta»

Il presidente di Confindustria Vicenza: bisogna dar voce alle milioni di partite Iva che muonio di fame, lo scollamento tra Governo e Paese reale è preoccupante

VICENZA «Quando la politica si sposta a Roma perde il contatto col territorio e si guasta. Non giudico le scelte di Salvini e della Lega. Ma il buon governo per noi coincide con la buona amministrazione. E quando la classe politica si sposta verso Roma, di qualunque colore sia, rischia di guastarsi e di perdere contatto con il territorio».

A dirlo è il presidente di Confindustria di Vicenza, Luciano Vescovi, in un’intervista a Repubblica. Secondo Vescovi, oggi «lo scollamento tra chi dirige l’Italia e chi lavora sul campo è preoccupante» tanto da rendere difficile poter rilanciare il Paese «se non si dà voce ai 12 milioni di partite-Iva che muoiono di fame e all’imprenditoria di Veneto Lombardia ed Emilia».

Aggiunge Vescovi: «Roma ha perso le regole di base della buona conduzione e della semplicità» perchè «è un delirio da terrazze che ti fanno uscire dalla realtà. Il Paese dovrebbero governarlo i migliori e chi si è fatto e continua a farsi le ossa sul campo».

Per Vescovi, il rappresentante ideale è il sindaco di Laghi, uno dei comuni più piccoli del Veneto: «Lo uso come metafora, la politica vera è quella che vive i problemi dei cittadini e che ogni settimana torna a discutere nella sua città. Chi governa così gestisce il bene pubblico come un padre di famiglia, chi vola nella stratosfera o è perso nel chiacchiericcio dell’attuale dibattito politico nazionale perde il contatto con la realtà e legifera senza sapere quello di cui sta parlando».

Quanto alla rivalità Zaia-Salvini, Vescovi puntualizza: «Non voglio fare il gioco Zaia- Salvini, nè devo fare lo sponsor di Zaia. Lui però è una persona che ha mantenuto i piedi per terra ed è rimasto un uomo del popolo. Semplice e onesto».

Poi sulla macchina regionale afferma: «È una corazzata arrugginita vecchia di 50 anni ma, come ha dimostrato il Covid, il Veneto ha creato un sistema sanitario in grado di funzionare grazie a una buona guida cui avrebbero diritto tutte le regioni. Chi tiene le radici nel territorio gestisce bene le cose, che sia leghista o del Pd, giallo, rosso o verde. L’amministratore locale è pagato poco, rischia ogni giorno condanne penali, fa un lavoro tra il volontariato e il martirio. Ma è il tipo di politica che andrebbe premiato e portato a Roma» conclude Vescovi.

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