Vicenzaro, dal metaverso alla fluidità di genere: ecco le tendenze del gioiello
Metaverso, virtual reality, NFT, Intelligenza Artificiale, piattaforme digitali, app, visori 3D. In un mondo che accelera in direzione del progresso tecnologico, il gioiello si trasforma e arricchisce di funzionalità e potenzialità inedite. E il fatto che giovani non si definiscano più in un genere ha un impatto sull’industria del gioiello: anche l’uomo usa collane femminili con diamanti e pendenti
VICENZA. Metaverso, virtual reality, NFT, Intelligenza Artificiale, piattaforme digitali, app, visori 3D. In un mondo che accelera in direzione del progresso tecnologico, il gioiello si trasforma e arricchisce di funzionalità e potenzialità inedite.
Design e manifattura orafa incontrano tecnologia e digitale a Vicenzaoro September. E per la prima volta fanno ingresso nel mondo virtuale e immersivo del metaverso. Durante l’evento di Trendvision Jewellery + Forecasting, osservatorio indipendente di IEG sul mondo del gioiello, Joris Jeelof, NFJ Labs Chief Marketing Director, ha presentato la prima piattaforma al mondo che digitalizza gioielli fisici unici, portandoli nel metaverso.
In partnership con il designer di alta gioielleria Alessio Boschi e Vicenzaoro, ha sviluppato uno spazio virtuale che ospita dieci pezzi unici di design dell’artista, visibili anche in realtà virtuale attraverso l’utilizzo di Oculus.
La piattaforma è collegata ad un marketplace basato su blockchain NFJ (Non-Fungible Jewelry), dove è possibile fare offerte sui pezzi in vendita e acquistarli, entrando in possesso sia degli NFT che dei gioielli fisici originali. Una vera rivoluzione per il mercato e le modalità di consumo del gioiello, che permetterà ai designer di attrarre nuove tipologie di clienti e di offrire loro un’inedita esperienza di acquisto.
Ma questo è solo uno degli aspetti che stanno innovando uno degli oggetti considerati tra i più tradizionali.
Fluidità di genere, forme geometriche, ironia, sostenibilità, storytelling: queste le macro-tendenze della gioielleria. Lo dice The Jewellery Trendbook 2024+, vera e propria bibbia per il mercato internazionale dei preziosi che indaga fenomeni emergenti, panorama sociale ed evoluzione dei consumi nei prossimi 18 mesi, utili per sviluppare il business del settore.
I trend presentati dalla creative director e co-founder Paola De Luca riflettono le comunità sociali emergenti, l’espressione dell’individuo, senza confini netti d’età o genere. Nanoceramiche e 3D, materiali sostenibili, circolari e di riciclo, forme ispirate alle trame della natura e superfici mantenute allo stato grezzo.
Infine, i gioielli che raccontano alle generazioni a venire con storie sentimentali custodite al loro interno. «Tutti possono comprare tutto – ha dichiarato Lynn Yaeger, contributing editor di Vogue USA, ospite del dibattito -. Tra i giovani troviamo una libertà e fluidità che un tempo non esistevano. Oggi si mescolano i generi anche in gioielleria: l’argento con pietre preziosissime, per esempio. Che i giovani non si definiscano più in un genere ha un impatto sull’industria del gioiello: anche l’uomo usa collane femminili con diamanti e pendenti».
Sullo sfondo del main stage le immagini di icone contemporanee che hanno fatto della libertà di stile la propria cifra come Bowie e Grace Jones, Iris Apfel e Rihanna.
Attenzione ai valori dei brand, condivisione, trasparenza nella comunicazione sono tre tendenze che distinguono la Generazione Z dai Millennials e dai boomer che vedevano il lusso come formalità e benessere.
Ad illustrare la nuova narrazione del gioiello Rebecca Foerster, presidente di Hearts on Fire North America: «La generazione Z, interpreta il lusso come stile esclusivo, interagisce con il brand, e quando paga per avere un oggetto lascia da parte lo status e cerca qualcosa che faccia sentire unici».
Esempio di attitudine «no boundary» che mescola culture e radici in modo contemporaneo è la designer newyorkese Angie Marei, fondatrice di Marei New York e ispirata dalla figura di Nefertiti, mix di femminilità e mascolino: «I designer assorbono le culture e il mondo che li circonda, soprattutto il simbolismo religioso cui il gioiello è legato. I gioielli diventano talismani indossabili, pietre che danno diversi tipi di energia».
«Lusso e arte possono fondersi anche nel retail in un risultato di eccellenza. Arte e cultura possono avere una coerenza con il business. Se guardiamo a una esperienza olistica che parte dal cibo, si apre allo shopping in un luogo dove vengono ospitate installazioni di artisti come Venezia», ha rimarcato Anna Adriani, direttore della comunicazione e marketing del Fondaco dei Tedeschi by DFS, store dedicato al lusso, restaurato da Rem Koolhaas a pochi metri dal ponte di Rialto.
Riproduzione riservata © il Nord Est