Villa Sandi dà la spinta a Borgo Conventi potenziata la rete di vendita e le sinergie

Giancarlo Moretti Polegato ha rilevato la tenuta sul Collio due anni fa: buon primo quadrimestre, nonostante i lockdown
Maurizio Cescon
Bumbaca Gorizia 17_07_2019 Villanova di Farra azienda vinicola BORGO CONVENTI acquisizione famiglia Polegato © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17_07_2019 Villanova di Farra azienda vinicola BORGO CONVENTI acquisizione famiglia Polegato © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

TREVISO. Un deciso cambio di rotta dal punto di vista commerciale e il coinvolgimento degli altri vignaioli della zona in un ventaglio di iniziative con l’obiettivo di sviluppare l’intero territorio. Il patron del colosso veneto Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato, è sbarcato sul Collio due anni fa, rilevando Borgo Conventi, una vera e propria “chicca” dal passato glorioso, ma che negli ultimi anni aveva segnato il passo.

Oggi l’imprenditore è convinto della bontà dell’affare in Friuli. «Abbiamo chiuso un bel quadrimestre, il primo del 2021 - racconta - anche se non abbiamo ancora finito con questi lockdown che hanno rallentato la nostra crescita. Ma c’è fiducia per l’anno in corso, con possibilità di incrementare i ricavi.

L’acquisizione di Borgo Conventi non è stata un caso, era un mio sogno di avere qualcosa sul Collio, storicamente una terra di alta qualità e di eccellenza per i vini, con tanti produttori che hanno fatto della qualità un cavallo di battaglia. Eravamo deboli nella parte commerciale di Borgo Conventi, ma con la forza di Villa Sandi sicuramente svilupperemo un lavoro interessante.

La ristorazione è rimasta ferma per un anno, ma stiamo crescendo, siamo soddisfatti perché c’è un lavoro che premia in cantina, tanto che il nostro Sauvignon si è guadagnato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Ero convinto che ci fossero potenzialità, prima di acquistare l’azienda avevo assaggiato i vini personalmente. Stiamo già lavorando nel contatto con il pubblico e con le visite aziendali, questo settore qua in Friuli non è ancora molto sviluppato, degustazioni, wine tasting, quello che da noi nella zona del Prosecco è pane quotidiano.

Ecco punteremo molto sul contatto con il pubblico, con esperienza e know how stiamo sviluppando l’iniziativa. Altro aspetto che stiamo portando avanti è quello di fare squadra, con le cantine della zona abbiamo avuto più incontri, creeremo un circuito per iniziative enoturistiche con eventi in ogni posto, credo possa contribuire a far crescere il nome di tutti. Grazie al nostro export siamo presenti in 115 Paesi, dal Sudamerica al Canada fino all’Australia. E così inseriamo anche Borgo Conventi, siamo molto fiduciosi che anche quest’anno ci sia una riscossa del vino italiano che porterà un 2021 a traguardi importanti».
Borgo Conventi dispone di 30 ettari di vigneti che insistono nelle zone Doc friulane del Collio e dell’Isonzo e produce circa 300 mila bottiglie l’anno. Fondata nel 1975, Borgo Conventi deve il suo nome a una leggenda secondo la quale Rizzardo di Strassoldo, feudatario della zona, donò un appezzamento di terra ai padri Domenicani, che vi eressero un convento. La tenuta mantiene autonomia nella conduzione dei vigneti e nella produzione dei vini, mentre la parte commerciale è svolta da Villa Sandi, che si cura della distribuzione sia in Italia sia nei mercati internazionali.

La produzione annovera vini bianchi e rossi friulani ed è tra le aziende vitivinicole più all’avanguardia della regione, avendo concentrato da sempre molti sforzi nella cura dei vigneti oltre che nel prodotto finale. La filosofa di Borgo Conventi è di imbottigliare vini di riconoscibile identità geografica e alta espressione varietale, ricercando eleganza ed equilibrio tra struttura e piacevolezza.

Ogni bottiglia racconta una storia di qualità, tradizione e passione. I vini bianchi rappresentano l’85% della produzione totale. La scelta enologica prevede vinificazioni esclusivamente in vasche di acciaio inox a temperatura controllata allo scopo di preservarne la freschezza e l’eleganza. Alcuni rossi vengono vinificati in acciaio inox e dopo l’affinamento in bottiglia vengono apprezzati per le caratteristiche fruttate e varietali, mentre altri vengono vinificati in tini di legno e affinati in barrique di rovere francese. —

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