Zaia: anche la Regione ha creduto in Maschio Gaspardo

PADOVA. Con un applauso alla memoria del cofondatore, Egidio Maschio, e il dono della bandiera del Veneto ai suoi due figli, Mirco e Andrea, eredi della sfida imprenditoriale e artefici del piano di rilancio, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha reso omaggio alla nuova vita della Maschio-Gaspardo, la multinazionale italiana di Campodarsego, leader nella produzione di macchine per l' agricoltura e la manutenzione del verde.
L'azienda, fondata 55 anni e oggi attiva nel mondo con 8 stabilimenti di cui 3 all'estero in Romania, India e Cina, 13 sedi commerciali e 2200 dipendenti, ha conosciuto nei primi anni del decennio un prolungato periodo di crisi finanziaria, culminato nella tragica scomparsa di uno dei due fratelli fondatori.
«Se siamo qui a festeggiare il più bel regalo di Natale, vale a dire il rilancio del gruppo - ha detto Zaia al management e ai 550 dipendenti - è merito di Mirco ed Andrea, che non hanno gettato la spugna e si sono rimboccati le maniche, e dei dipendenti, che hanno creduto in questo progetto. Anche la Regione Veneto ci ha creduto ed è entrata, tramite Veneto Sviluppo, con 10 milioni di euro pubblici. Qui c'è una impresa solida, c'è un piano industriale che nel 2018 ha già prodotto 332 milioni di ricavi consolidati e oltre 30 milioni di utile lordo e che ha ulteriori prospettive di sviluppo e di crescita».
«In Veneto ci sono molte aziende in difficoltà - ha aggiunto Zaia - o perché il business è venuto meno o perché gli imprenditori non vogliono più fare il loro mestiere. La Regione non può aiutarle tutte. In questo caso c'è stata una positiva comunanza di intenti tra proprietà, management e dipendenti, che consente di guardare con ottimismo al rilancio aziendale e alla nuova era delle macchine agricole».
Grazie al coinvolgimento delle finanziarie regionali Veneto Sviluppo e Friulia e di Finest, la finanziaria del Nordest per l'internazionalizzazione d'impressa, entrate nel capitale del gruppo Maschio Gaspardo con 20 milioni di euro, è stato possibile rafforzare la situazione patrimoniale dell'azienda e ristrutturare il debito con le banche creditrici finanziando la realizzazione del piano Industriale 2019-2022 che prevede il consolidamento del Gruppo nei mercati di Cina, Giappone, Sud-Est Asiatico e Nord America; lo sviluppo in mercati in cui la presenza è tuttora marginale (in particolare Africa e Sudamerica) e la continua ricerca di prodotti tecnologicamente all'avanguardia.
Riproduzione riservata © il Nord Est