Zamperla Jr: "Dopo il Covid tutti andranno in cerca delle giostre, noi ci saremo"

VICENZA. "Siccome, finita la pandemia, andremo tutti in giostra, tocca a noi farle trovare pronte. E saranno più interattive e inclusive di prima, come il nostro dio Nettuno, che nella nuova Coney Island di New York dialoga con chiunque provi a sfidarlo". Così si presenta Antonio Zamperla Jr, fresco di nomina a CEO di una fabbrica del divertimento, la Zamperla di Altavilla Vicentina, giunta a fatturare 100 milioni di euro, dare lavoro a 400 dipendenti, e raggiungere tremila clienti in ogni angolo del pianeta.
"E' la storia a farmelo dire – continua – visto che, non appena uscita da qualsiasi catastrofe, l'umanità è sempre andata in cerca di una ribalta o un luna park. Non a caso, nella mia Vicenza, in pieno XXI secolo, hanno potuto costruire un nuovo teatro comunale utilizzando fondi per l'intrattenimento che erano stati stanziati ancora nel dopoguerra".

Quarant'anni, e laurea in economia implementata da un'attrazione fatale per l'intelligenza artificiale applicata agli ottovolanti, questo è l'Antonio Zamperla Junior che ora affianca il padre-presidente Alberto alla guida dell'azienda, fondata 55 anni fa dal suo omonimo nonno.
La dinastia è quella girovaga, nata in pieno '800 dal folle innamoramento di uno Zamperla pasticcere, pronto a mollare famiglia e bignè pur di seguire di piazza in piazza il circo dove si esibisce un'avvenente cavallerizza. Se si vuole capire meglio a quali, imminenti macchine delle meraviglie si riferisca definendole "interattive e inclusive", lo Zamperla di terza generazione chiama in causa una parola di attualità come "Staycation".

A suo modo di vedere, questo termine inglese, adottato per indicare le vacanze stanziali e casalinghe imposte dal covid, non tornerà in archivio con riprese e riaperture di fine pandemia. "Perché i viaggi lunghi, a base di tappe e spostamenti, non saranno in cima ai desideri di un pubblico ancora molto attento ai rischi di contagio – spiega – mentre risulterà più allettante la prospettiva di un periodo da trascorrere fermi nei pressi di un grande parco di divertimenti, dove ogni giorno provare esperienze nuove".
Per gli abitanti di New York ciò significherebbe la semplicità di fare le valigie per spostarsi in metropolitana fino a Coney Island. Qui, quello che fu il primo luna park della storia, inaugurato nel 1903 e riesumato in anni recenti, alla fine di una lunga decadenza, oggi vanta ventidue attrazioni marchiate Zamperla su un totale di ventisette: una conquista ottenuta dall'azienda vicentina mantenendo fede all'accordo di portare a termine l'intero progetto di restauro nei cento giorni di un cantiere sempre aperto, reso operativo da tre turni quotidiani di otto ore l'uno.
Ma, anche a lavori finiti, la presenza oltre-oceano resta garantita dall'operatività di Central Amusement International, consociata a cui è affidato tutto il business americano sotto la guida di Alessandro Zamperla, fratello dell'Antonio che così continua il suo racconto: "Ci inorgoglisce avere piantato la bandiera del Made in Italy in cima al Cyclone, il famoso ottovolante in legno di Coney Island, ma è bello anche mostrare tutta l'innovazione che il nostro brand può vantare nel settore". In tal senso, sempre a Coney Island, si trova "Big WaveZ" - la grande onda - giostra dove la Z finale, non rimanda solo a un marchio di fabbrica, ma anche a una connessa idea di divertimento.

"E' una piattaforma dove i passeggeri salgono in ventiquattro – conferma l'imprenditore vicentino - per poi balzare fino a quindici metri di altezza. Lì li attende un dio Nettuno parlante e interattivo che, in base alle risposte ricevute, deciderà quanto dovranno urlare e bagnarsi durante la ricaduta in mare della loro onda". "Diversamente dalle bombe, fatte solo per distruggere – continua Zamperla – le giostre sono armi di distrazione di massa, e lo possiamo ben dire da quando ci aprono qualsiasi frontiera, comprese quelle di un Paese come l'Iraq, tuttora ricordato come teatro di una guerra infinita. Laggiù abbiamo realizzato le ventiquattro installazioni di Sindbad, una città del divertimento destinata a trasformatre l'immagine di Baghdad".
Esempio avanzato di industria globale in grado di dialogare con qualsiasi realtà locale, non importa se in Russia o alle Filippine, la Zamperla si accinge ad affrontare la sfida della ripresa post-covid affiancando al nuovo amministratore delegato un navigato direttore commerciale come Valerio Ferrari, di ritorno dopo un paio d'anni trascorsi ai vertici del concorrente svizzero Intamin, oltre al manager americano Adam Sandy, destinato a guidare la divisione strategica Roller Coaster.
Fra gli obbiettivi del 2021 un progetto top-secret per conto della Disney e una partnership con l'Università di Vicenza, finalizzata ad applicare alle giostre tecnologie sperimentate nella Formula Uno. D'altra parte, la costante degli Zamperla, sin dai tempi del capostipite stregato da una cavallerizza, resta quella della "fuga" in avanti, dettata da ragione e sentimento.
Con un occhio di riguardo, nell'anno 2021, rivolto ai temi dell'inclusione già espressi dalle macchine ideate "per tutti" del "Luna Farm" inserito all'interno di FICO, il parco tematico agro-alimentare creato a Bologna dalla catena Eataly.
"Sono principi a cui intendiamo ispirare le nostre prossime produzioni – precisa Antonio Zamperla Jr. - La forza per farlo ci viene anche da esperienze non comuni, come le giostre installate a Give Kids the World. E' la città dei divertimenti realizzata a Orlando, in Florida, per bambini affetti da gravi patologie. Lì i piccoli malati vengono ospitati gratuitamente assieme alle loro famiglie in un resort finanziato da donazioni private". Esempio di "Staycation", di turismo stanziale, destinato a durare anche dopo la pandemia.
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