Zeno D’Agostino: «Il porto di Trieste cresce in tutti i traffici: obiettivo +10% di container»
TRIESTE «L’ingresso del colosso Msc e l’aumento della dimensione media delle navi in porto influiranno sul traffico dei container. Un obiettivo 2016? Un incremento dal 5 al 10%». Zeno D’Agostino vede Capodistria lontana e Venezia al controsorpasso a fine 2015 ma rilancia: «La pazienza aiuta. Ottimizzando alcune questioni, manovra unica ferroviaria in primis, avremo buoni margini di crescita anche sul ro-ro». A dare nuovi orizzonti di sviluppo è anche il ruolo riconosciuto a Trieste nel contesto della riforma delle Autorità portuali. E D’Agostino punta a fare di Trieste, finalmente, il porto dell’industria friulana e del Nord Est.
Commissario, che cosa cambia con la riforma?
Non siamo nella situazione di Napoli e Salerno o di Genova e Savona che devono fondersi. La tempistica dei processi sarà per noi più veloce.
Com’è partito il 2016?
È arrivata la Msc Luciana. Sono ripresi i traffici dei petroli. Il trend è all’insù in tutti i settori. Chiuderemo un buon gennaio.
Quanto è difficile da digerire che Venezia vi sia davanti a fine 2015 sui container?
Il sorpasso è solo in termini complessivi, non di tonnellaggio. Non c’è dubbio che preferisco avere l’85% dei container pieni, pur con 50mila teu in meno. I container vuoti hanno alta volatilità, non è detto che ci siano l’anno dopo. L’investimento su ferrovia e navi super-giganti porta risultati più a lungo termine. Anche nell’ottica del confronto con Capodistria.
Lunedì a Roma, con Serracchiani e Delrio, c’è la firma per le nuove linee con l’Iran. Che cosa significa per il porto?
Siamo riconosciuti come punto di riferimento in Adriatico. Ci inorgoglisce aver portato a casa un accordo tanto importante dalla recente missione.
Piattaforma logistica, quando si parte?
Il cantiere è aperto, lo guardo tutti i giorni dalla mia finestra. Sta al concessionario iniziare e finire il prima possibile.
Novità sul secondo lotto?
Non si costruiscono nuove infrastrutture fino a che non emergono interessi specifici di operatori logistici.
Tema importante per lo sviluppo della città è la bonifica dell’area Teseco, ma l’azienda è in difficoltà. Le risultano fondi d’investimento stranieri interessati a investire nell’operazione?
Non mi risulta. Ma il discorso è lo stesso della piattaforma logistica: l’importante è che le risorse giustifichino l’intervento di un operatore logistico.
A fronte della scarsissima redditività dei traffici container, è davvero convinto che i lavori per l’allungamento del Molo Settimo partiranno? E quando?
Il quando è difficile da prevedere, ma si tratta di una delle poche concessioni nazionali su cui fare ragionamenti in prospettiva. Credo ci siano le condizioni per attrarre finanziatori, investire e creare traffico.
Quando partiranno invece i lavori per la nuova piastra ferroviaria?
Ci siamo messi a tavolino con Rfi per condividere il progetto definitivo, anche alla luce di una doppia manovra ferroviaria che oggi non c’è più. Percorso non facile, dobbiamo fare attenzione a non creare criticità sui treni, ma siamo vicini al traguardo.
Passaggio di proprietà di Porto Vecchio al Comune, ci siamo?
Attendiamo il decreto della commissaria di governo Garufi, che per il porto di Trieste ha fatto un lavoro eccezionale. A quel punto si tratterà di aspettare non più di qualche settimana.
Che ne pensa della fusione tra i porti di Trieste e Monfalcone?
Complementarietà naturale. La fusione avrebbe aspetti solo positivi, come ritengono anche gli operatori. A noi consentirebbe di completare l’offerta.
È soddisfatto della gestione della Trieste Terminal Passeggeri? Vanno cambiati i vertici?
Ttp verrà messa realmente alla prova quando riusciremo ad avere interessi dimensionalmente più importanti di quelli visti sin qui. Solo allora penseremo agli amministratori. Che pure hanno portato a casa risultati positivi.
Conferma che l’Autorità intende vendere le quote della società?
Non c’è un obbligo di legge. Serve un controllo pubblico importante, per adesso non vendiamo.
La sua nomina scade il 24 febbraio. Che cosa si aspetta?
Ho voluto dimostrare che un commissario può comunque lavorare bene. Penso che a Trieste si possano fare grandi cose. Ma io sono strumento, l’obiettivo è il futuro del porto. Spetta al ministro, d’intesa con la presidente della Regione, fare le scelte migliori.
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