Zonin in commissione: "Nessuna pressione su fusione Bpvi-Veneto Banca, neanche da Bankitalia"
L‘audizione dell‘ex presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, in commissione d‘inchiesta sulle banche è anticipata a oggi 13 dicembre alle 18.
Su Zonin pende una richiesta di rinvio a giudizio per i reati di ostacolo all‘autorità di vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto.
Il banchiere “potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere, ma non lo farà e sarà a disposizione, come già lo è stato dell‘autorità giudiziaria, anche della commissione parlamentare”, ha scritto, in una nota, il suo avvocato, Enrico Ambrosetti.
E così è stato a partire dall'affermazione più attesa: "Non ci fu alcuna pressione di Bankitalia sulla fusione con Veneto Banca. Era una nostra idea, mia e del cda e credo anche dei soci, ma la controparte non volle e noi abbiamo rispettato la scelta".
«I rapporti con le istituzioni sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e disponibilità perché questa era la filosofia del nostro cda» ha quindi aggiunto.
«Purtroppo ho perso anche io dei soldi» ha detto l'ex presidente della Popolare di Vicenza, entrando a San Macuto per l'audizione a chi gli chiedeva delle perdite subite da migliaia di risparmiatori a causa del crac della banca.
Zonin, loden verde e valigetta di pelle marrone, era accompagnato dal suo avvocato e si è detto «tranquillo».
Il direttore generale della Consob, Angelo Apponi, sarà sentito giovedì assieme al presidente uscente, Giuseppe Vegas.
Lunedì 18 dicembre sarà la volta del ministro dell‘Economia, Pier Carlo Padoan; il giorno successivo del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Il 20 sarà ascoltato Federico Ghizzoni, ex AD di UniCredit .
Intanto, il giudice per l‘udienza preliminare del tribunale di Vicenza ha stralciato, per ragioni di salute, la posizione di Samuele Sorato, ex direttore generale della Banca Popolare di Vicenza. Sorato, anche lui indagato per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, sarà in aula l‘11 gennaio.
Nell‘udienza preliminare sul crack dell‘istituto berico, che durerà tre giorni, si stima che saranno alcune migliaia le parti civili. Indicativamente, le parti civili potrebbero arrivare ad otto-novemila. Tra quelle costituitesi oggi compare anche la Banca d‘Italia.
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