Un nuovo sito e le mappe per navigare il presente

Il fatto di appartenere a diversi “microcosmi”, come ci insegna Claudio Magris nel suo omonimo libro capolavoro, non esclude in alcun modo che essi possano essere come stelle di una costellazione

Paolo PossamaiPaolo Possamai

Nel nostro quotidiano andare, usiamo tante mappe. Abitiamo luoghi diversi e dunque la cartografia ci aiuta a leggere la strada in cui viviamo, il quartiere, la città e via salendo di scala. Dipende dalle nostre esigenze, dal nostro grado di mobilità e dai nostri interessi, dai rapporti e dalle frequentazioni.

Da oggi a chi legge questo giornale offriamo una mappa ulteriore, che integra e si affianca alle precedenti. La mappa si chiama ilNordest.it, che rappresenta appunto una scala differente e più ampia rispetto alla dimensione provinciale o regionale che caratterizza tutti i quotidiani editati in Veneto e in Friuli Venezia Giulia e dal gruppo Nem (Messaggero Veneto, il mattino di Padova, il Piccolo, la tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, la Nuova di Venezia e Mestre).

Un anno dopo la sua nascita, Nem (Nord Est Multimedia) inizia a eseguire il suo stesso nome e offre ai propri lettori uno strumento nuovo appoggiato alla tecnologia digitale: perché il web ha spazi potenzialmente infiniti e allarga i nostri orizzonti.

Un nuovo sito internet con annessi profili social su LinkedIn, Instagram, Facebook, X, che nella nostra navigazione sul web definisce un possibile luogo ulteriore da frequentare, accanto a quelli che per precedente consuetudine ci appartengono.

Interpretare i luoghi

A che servono le mappe? A conoscere la geografia, la storia, a programmare viaggi. Fuor di metafora, sono necessarie per interpretare i luoghi, esattamente come ilNordest.it si candida a fare. E questa nuova mappa altro non propone che di allargare l’orizzonte sul versante della cronaca, dell’economia, dello sport, della cultura, degli eventi. Perché tanti di noi non vivono solo della dimensione locale e chiedono chiavi per aprire porte di spazi ulteriori. Il notiziario di cronaca che ha rilevanza solo locale, continuerà a essere accolto sui sei nostri siti di testata. Ma quel che può essere di interesse anche in altri territori e per altre comunità, perché tramite ilNordest.it non dovrebbe essere messo a fattor comune su una mappa dedicata e a scala più larga?

Poniamo che il lettore Mario Rossi coltivi la passione per le mostre d’arte: su ilNordest.it troverà il setacciamento di tutte le mostre che avvengono nel quadrante Nord Orientale d’Italia. Ma possiamo pure dire che conoscere lo stato di avanzamento dei cantieri per la ferrovia ad alta velocità nel tratto a Est di Brescia - con la posa dei binari fino a Verona entro il 2025 - non riguarda solo i veneti, ma di sicuro non di meno pure i viaggiatori giuliani e friulani. Allo stesso modo, disporre di informazioni costanti sui centri di eccellenza della sanità a Nord Est può essere utile al lettore per orientarsi in una mappa cruciale del suo vivere. E gli esempi potrebbero a lungo procedere, come sono financo imprevedibili le modalità e le ragioni per cui abitiamo luoghi diversi.

Il Molise non esiste, o forse sì

Dell’esistenza del Nord Est, che naturalmente ha al proprio interno infinite differenze, non mi intrigherei troppo. Altrimenti potremmo finire in un paradosso, come il Molise. In effetti, sul web tale fantomatico dottor Gregory Donald Johnson sostiene di avere “studiato a lungo la geografia (…) dell’Italia e di essere giunto a una conclusione. Il fatto che nessuno ricordi il capoluogo del Molise, il piatto tipico del Molise, una canzone popolare del Molise o perfino il dialetto di questa regione, si può spiegare così: il Molise non esiste”.

Il refrain “il Molise non esiste” spopola in Rete, costruisce una canzone rap e, per chi visiti quella stupenda e sorprendente regione, è lo slogan esibito sui manifesti stradali o sulle T-shirt ironicamente indossate da un popolo orgoglioso. Perché ovviamente il Molise esiste, nell’esperienza di chi lo abita e di chi lo visita.

In un arguto e acuto saggio scritto nei primi anni Ottanta del ‘900, un intellettuale raffinatissimo come Giorgio Manganelli, con un mirabolante gioco di prestigio linguistico, dinanzi alla richiesta di una rivista di Ascoli Piceno che gli chiedeva un breve contributo, rispondeva mettendo in dubbio l’esistenza della città.

“Sappiamo che nessun ricordo - scriveva Manganelli - dà la certezza che qualcosa sia veramente accaduto; non è impossibile che io soffra di una nevrosi ascolana, una forma che suppongo rara, e curabile solo da analisti ascolani che siano giunti, da soli, per autoanalisi, alla scoperta che Ascoli Piceno non esiste, è solamente una tradizione, anche se estremamente ricca di particolari”.

Ebbene, le città e i luoghi appartengono a chi li pratica. Dunque, a chi all’interno del Nord Est si muove offriamo una mappa nuova. Il fatto di appartenere a diversi “microcosmi”, come ci insegna Claudio Magris nel suo omonimo libro capolavoro, non esclude in alcun modo che essi possano essere come stelle di una costellazione.

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