L’assist inatteso per Schlein dal premierato
La destra cerca una scorciatoia per realizzare il premierato attraverso una nuova legge elettorale. Ma il nuovo sistema di voto, che obbligherebbe i partiti a coalizzarsi per avere un premio di maggioranza, potrebbe dare una mano alla segretaria Pd
“Houston, abbiamo un problema”, dovrebbero dire i dirigenti Pd alla loro segretaria. Perché la destra sta cercando una scorciatoia per realizzare il premierato attraverso una nuova legge elettorale, senza passare per un referendum rischioso per Giorgia Meloni. Ma a ben vedere, il nuovo sistema di voto che obbligherebbe i partiti a coalizzarsi per avere un premio di maggioranza, potrebbe dare una mano alla segretaria Pd.
Per l’eterogenesi dei fini, la premier potrebbe fare un favore a Elly Schlein. Poiché il meccanismo di cui si discute tra i partiti di maggioranza prevede l’indicazione del candidato premier nella scheda elettorale.
Se approvato, anche a colpi di voti di fiducia, Schlein potrebbe far finta di essere contraria, per poi beneficiarne: cadrebbero le resistenze di Giuseppe Conte e dei centristi vari a stringere un’alleanza pre elettorale e lei potrebbe rivendicare la premiership sulle schede. Meloni invece, con questa nuova legge proporzionale (con premio) impedirebbe alla sinistra di sommare i propri voti nei collegi uninominali (attualmente un terzo del totale).
Le opposizioni sono oggi disarmate e faranno resistenza. La destra invece avrebbe il candidato premier, una coalizione rodata e la certezza di poter sdraiare qualsiasi opposizione con una maggioranza schiacciante in entrambe le Camere. Cosa che con la legge attuale non è garantita.
La sinistra non ha allo stato un candidato a Palazzo Chigi riconosciuto da tutti, ma solo una sfilza di partiti e partitini senza tre o quattro idee condivise e senza un orizzonte comune.
Ecco perché questi spifferi che arrivano dalle Camere dovrebbero accendere la sveglia alle opposizioni. Costrette a studiare una tattica: il Pd dovrà fingere di opporsi a tale progetto, che di sicuro innescherà un incendio tra le sue fila.
Già divampato nelle sentine dei partiti della maggioranza, dove i peones sono terrorizzati dalla prospettiva di doversi andare a cercare voti nei territori, altro regalino che porterebbe in dote il nuovo sistema elettorale. I capi-partito porterebbero i fedelissimi in Parlamento con listini bloccati per far scannare gli altri nelle retrovie con le preferenze. E già tutti temono che approvata una nuova legge elettorale si vada a votare anzitempo.
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