Dalla “Carta nuovi nati” alle detrazioni fiscali: tutti i bonus e le agevolazioni per le mamme lavoratrici

In Italia, le donne possono beneficiare di diverse agevolazioni e bonus a sostegno della maternità: ecco l'elenco aggiornato con le misure 2025

La redazione

Aiuti per le madri disoccupate, assegno unico per figli fino a 21 anni, il bonus asilo nido fino a 3.600 euro e la carta nuovi nati da 1.200 euro. In Italia sono tanti e diversi i contributi per le donne che hanno figli e devono conciliare il lavoro con la cura dei bambini. Ecco una carrelata dei bonus più importanti

Assegno di maternità dello Stato

Partiamo da una delle misure meno note destinata a madri disoccupate o con contratto di lavoro atipico. L’obiettivo è quello di aiutare la donne prive di copertura previdenziale (fattore obbligato per il congedo di maternità) e con un’occupazione a singhiozzo. Di cosa si tratta? In parole facili è un contributo fino a 2.037,00 euro concesso dai Comuni e versato dall'Inps. Per il 2025, l’importo mensile riconosciuto è pari a 407,40 euro per cinque mesi, per un totale di 2.037 euro. Il valore dell’Isee da non superare è stato invece fissato a 20.382,90 euro. Questo beneficio si applica ai nati, agli affidamenti pre-adottivi e alle adozioni senza affidamento avvenuti dal primo gennaio al 31 dicembre 2025.

Congedo di maternità e paternità

Rimanendo sul focus neo-genitori, le lavoratrici hanno diritto a un congedo di maternità obbligatorio di cinque mesi, durante il quale ricevono un'indennità pari all'80% della retribuzione media globale giornaliera percepita nel mese immediatamente precedente il mese di inizio del congedo (o nel caso di disoccupate o sospese, nell’ultimo mese di lavoro). Il consiglio degli esperti è quello di visionare sempre il contratto a cui si fa riferimento e concordare con il datore di lavoro: sono previsti, in alcuni casi, infatti anche congedi con integrazione al 100%.

E per i papà? Fortunatamente le cose iniziano a cambiare anche qui in Italia dove gli uomini possono usufruire di un congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni retribuiti al 100%. A questi periodi possono poi aggiungersi i congedi parentali (3 mesi per la madre, 3 per il padre e 3 fruibili da entrambi) con i primi tre pagati all'80% e quelli dal sesto al non il 30% dello stipendio.

Bonus mamme lavoratrici

A partire dal primo gennaio 2025 è previsto un esonero parziale dei contributi previdenziali per le madri lavoratrici dipendenti (sia a tempo determinato che indeterminato) e autonome, con un reddito annuo fino a 40mila euro. Questo esonero è valido fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Le madri con tre o più figli continuano a beneficiare dell'esonero totale dei contributi fino al 31 dicembre 2026, senza limiti di reddito ma con il limite che questo esonero è applicabile solo alle lavoratrici con contratto dipendente a tempo indeterminato, escludendo i rapporti di lavoro domestico.
In passato l’agevolazione era riservata alle lavoratrici dipendenti con almeno tre figli e consisteva in una decontribuzione totale per due anni. Ora, con il nuovo bonus, i requisiti sono più inclusivi e il beneficio sarà applicabile in modo continuativo. Da quest'anno, inoltre, l'esonero contributivo sarà compatibile con il taglio del cuneo fiscale, anch'esso reso strutturale.

Assegno unico e universale

E ora forse la misura più nota.: l'assegno unico. Si tratta di un contributo mensile destinato a tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età. L'importo varia in base all'Isee e al numero di figli, con maggiorazioni per figli con disabilità, famiglie numerose o con madri di età inferiore ai 21 anni. Dal mese di marzo 2022 l’Assegno unico e universale ha sostituito le misure di sostegno alla natalità.  L’Assegno unico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di Isee o con reddito superiore alla soglia di 45.939,56 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

Bonus bebè o “Carta nuovi nati”

Introdotta per sostenere le famiglie nell'acquisto di prodotti per l'infanzia, la Carta nuovi nati offre fino a 1.200 euro per ogni nuovo nato a partire dal primo gennaio 2025. Le modalità di richiesta e i requisiti specifici dovranno essere definiti nelle prossime settimane da appositi decreti attuativi.

Bonus asilo nido

Uno dei bonus più attesi, invece, mira al sostegno delle famiglie per gli asili nido. Viene rimborsata, infatti, una parte delle spese sostenute per la frequenza di asili nido pubblici e privati, o per forme di assistenza domiciliare per bambini sotto i tre anni con gravi patologie.

L'importo massimo è di 3.600 euro per le famiglie con un Isee fino a 40mila euro, e di 1.500 euro per quelle con Isee superiore. Inoltre dal 2025 il calcolo dell’Isee non terrà più conto delle somme ricevute con l’Assegno unico
Al momento manca ancora il via libera alla presentazione della nuova domanda per il bonus asilo nido da parte dell’Inps.

Famiglie a basso reddito: mense e attività extra scolastiche

All’inizio dell’anno, con la manovra approvata a fine 2024, il governo ha previsto un fondo da 500mila euro per il contrasto della povertà alimentare a scuola: ha erogato contributi ai nuclei che, per condizioni oggettive di impoverimento durante l’anno scolastico, non riescono a pagare le rette per la mensa nelle primarie. Le modalità di erogazione del fondo saranno stabilite da un decreto ministeriale.

Un ulteriore fondo del valore di 30 milioni di euro, denominato «Dote famiglia», servirà per sostenere le attività extra-scolastiche, sportive o ricreative, dei ragazzi da 6 a 14 anni appartenenti a famiglie in difficoltà economica con reddito Isee fino a 15mila euro.

Detrazioni fiscali per figli a carico

E per quanto riguarda di dichiarazione dei redditi, in Italia è possibile beneficiare di detrazioni fiscali fino al 19% per spese sostenute in ambito educativo, come rette scolastiche, gite, mensa, attività sportive per figli tra 5 e 18 anni, abbonamenti ai trasporti pubblici e spese mediche.

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