Quando andrò in pensione? Il simulatore dell’Inps: i trentenni devono lavorare ancora 40 anni
Fino al 2028 l'età del ritiro per vecchiaia resta a 67 anni. Poi i calcoli cambiano con gli incrementi della speranza di vita
Chi ha oggi trent'anni rischia di andare in pensione a 70. L'Inps aggiorna il simulatore sulle pensioni adeguandolo alle aspettative di vita e pronosticando uno slittamento in avanti del ritiro dal mercato del lavoro poco allettante.
Le simulazioni
Chi ha compiuto quest'anno 30 anni e ha cominciato a lavorare da poco riuscirà ad andare in pensione tra i 66 anni e 8 mesi nel caso abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a una certa soglia (tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale nel 2024, quindi 1.60 euro) e a 74 se non riusciranno a versare almeno 20 anni di contributi.
- Un uomo nato nel 1994
Secondo il simulatore, un uomo nato a inizio 1994 che ha cominciato a lavorare all'inizio del 2022 e abbia almeno 20 anni di contributi andrà in pensione di vecchiaia a dicembre del 2063 con 69 anni e 10 mesi di età.
Il simulatore non è invece ancora stato aggiornato sulla pensione anticipata flessibile per il 2024, ovvero quota 103 con 62 anni di età e 41 di contributi ma solo sugli importi a cui si ha diritto se si sono raggiunti i requisiti nel 2023.
L'importo massimo per chi esce con i requisiti del 2023 è di cinque volte il trattamento minimo (2.993 euro al mese) fino a che non si raggiunge l'età per la vecchiaia quando si avrà l'intero importo maturato grazie ai propri contributi.
- Un uomo nato nel 1980
Dal simulatore emerge che un uomo nato a gennaio del 1980 che lavora nel settore privato e ha cominciato a versare nel 2005 (interamente nel sistema contributivo) va in pensione di vecchiaia a 68 anni e 9 mesi a novembre del 2048.
Può anticiparla a 65 anni e 7 mesi se ha maturato un assegno superiore a una data soglia (per il 2024 tre volte l'assegno sociale) ma deve rimandarla fino a 73 anni e 2 mesi di età se non matura nel complesso 20 anni di contributi.
L’adeguamento in base allo scenario
«Sono stati aggiornati - scrive l'Inps - gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita dei requisiti pensionistici sulla base dello scenario demografico Istat mediano (base 2022) relativo alle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato e pubblicato a dicembre 2023 sul sito istituzionale del Ministero dell'Economia e delle finanze.
Fino al 2028 l'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia resta ferma a 67 anni perché non si sono registrati aumenti della speranza di vita mentre dovrebbe crescere a 67 anni e un mese dal 2029.
Nonostante la stretta sull'accesso alla pensione (poi rivista con Quota 100 nel 2019) l'Italia è il secondo paese Ue Ue con la più alta spesa per pensioni rispetto al Pil. Secondo un documento Eurostat, sui dati relativi al 2021 in Italia il rapporto tra la spesa per le pensioni e il Pil ha toccato il 16,3, secondo solo alla Grecia (16,4%).
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