Voli in ritardo, treni cancellati, traffico in autostrada: come chiedere i rimborsi
Molto spesso i passeggeri possono chiedere la restituzione di una parte o del totale del biglietto o accedere ad altri diritti riservati ai consumatori. Ecco i consigli utili per vivere al meglio le vacanze
Per qualcuno è ancora tempo di viaggi, vacanze e relax. Per altri sono un bel ricordo dell’estate. Ma, può capitare, che un bel racconto di viaggio diventi un incubo. Può succedere, infatti, che i clienti debbano rinunciare a prenotazioni di alberghi e treni per Covid (in questo caso l’unico modo per venirne a capo è il certificato medico). O peggio che si ritrovino ad affrontare cancellazioni dell’ultimo minuto causa scioperi o ritardi. Cosa fare allora? Ci sono alcune tutele per i consumatori. Eccole.
Cosa fare se si viaggia in aereo
Partiamo dai voli, il settore più complicato e spesso soggetto a disservizi. Dal 2004 l’Unione europea ha messo una serie di importanti punti fermi a garanzia dei passeggeri: per ritardi superiori a tre ore dovuti imputabili alla compagnia aerea, i passeggeri hanno diritto a una compensazione finanziaria che può variare.
Si va dai 250 euro per tratte fino a 1.500 chilometri ai 400 euro per voli oltre i 1.500 chilometri all'interno dell'UE e per tratte tra 1.500 e 3.500 chilometri. Poi 600 euro per viaggi oltre i 3.500 chilometri. Se il ritardo del volo è di almeno 5 ore, il passeggero ha la possibilità di rinunciare al volo senza dover pagare penali e di ottenere il rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata. In questo caso il diritto all’assistenza è previsto fino al momento della rinuncia al volo.
Attenzione però. Se c’è maltempo e non si parte, la compensazione non è dovuta. In caso di ritardo prolungato, i passeggeri possono utilizzare mezzi alternativi, come il treno. Se il costo del biglietto del mezzo alternativo è superiore a quello del volo, la compagnia aerea deve rimborsare la differenza. Indipendentemente dalle circostanze, durante l'attesa il passeggero ha diritto all'assistenza, che può includere pasti e pernottamento con trasporto da e per l'hotel, se il volo è posticipato al giorno successivo.
Ok, ma il rimborso? Il primo passo è sempre presentare un reclamo scritto alla compagnia aerea, utilizzando i moduli online disponibili sui siti delle compagnie per accelerare il processo. Per voli internazionali all'interno dell'Ue, si può contattare il Centro europeo del consumatore in Italia. In alternativa si può presentare un reclamo all'Enac o alla società che gestisce l'aeroporto di partenza.
Cosa fare se si viaggia in treno
Per i treni le cose si fanno un po’ più difficili perché ogni compagnia ha le sue regole sui rimborsi e ogni tipologia di biglietto consente o meno un ritorno, completo o parziale, del costo del biglietto in caso di ritardi e cancellazioni. Partiamo da Trenitalia dove le casistiche, in caso di ritardo, sono due:
- si può accedere fino al 25% del rimborso del biglietto per ritardi tra 60 e 119 minuti.
- E si arriva fino al 50% per ritardi superiori alle due ore.
- Per i treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca l’indennità pari al 25% del biglietto (solo bonus, non denaro) è riconosciuta anche per ritardi tra 30 e 59 minuti.
Tutte le informazioni sono consultabili sul sito www.trenitalia.com . Per quanto riguarda Italo, invece, la politica di indennizzo non prevede niente di più rispetto a quanto stabilito dalla legge (e dalla concorrente Trenitalia). C’è però un vantaggio non trascurabile: non bisogna fare alcuna richiesta. L’indennizzo verrà riconosciuto automaticamente entro 30 giorni tramite voucher o, se si è iscritti al programma Italo Più, su Borsellino Italo. In entrambi i casi Italo invia una mail dove comunica l’avvenuto indennizzo.
Cosa fare se si viaggia in auto
Se invece si sceglie di spostarsi in auto, il nemico numero uno può essere il traffico dovuto ai cantieri. Autostrade per l’Italia ha previsto un cashback disponibile per privati, partite Iva e aziende che pagano con dispositivi di tele-pedaggio, carte o contanti. Attenzione a due aspetti però: una la casistica molto ampia per i quali non viene previsto alcun ritorno. Non si ha, infatti, diritto al rimborso nel caso di cantieri per ripristini di sicurezza urgenti dovuti ad incidenti, né per ritardi causati da traffico intenso, incidenti, eventi meteo, manifestazioni, o qualunque altra motivazione diversa dai lavori.
Secondo punto, come si legge sul sito, nella sezione “Mouvy”, va registrata la targa o il dispositivo di pedaggio. Il rimborso può essere erogato sul pedaggio nel caso di cantieri per lavori che impattano la fluidità del transito a causa della riduzione delle corsie disponibili (esclusa la corsia di emergenza).
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