Più di 800 milioni l’anno per colf e badanti: la mappa del lavoro domestico a Nord Est
Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia sono più di 80 mila le persone che aiutano in casa con contratto regolare. In media la spesa per famiglia è di 800 euro al mese
Cresce l’età media della popolazione e con essa anche le necessità di cura. E il peso, soprattutto economico, di questa assistenza ricade ancora in gran parte sulle famiglie. Secondo l’ultimo rapporto annuale sul lavoro domestico pubblicato dall’Osservatorio Domina, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia la spesa delle famiglie per colf e badanti supera gli 800 milioni di euro e incide in media per oltre 800 euro sul bilancio mensile.
In Italia si spendono circa 7,6 miliardi di euro per i lavoratori domestici regolari, a cui si aggiungono 5,4 miliardi per la componente irregolare. La spesa complessiva vale, dunque, circa 13 miliardi e porta allo Stato un risparmio pari a 6 miliardi (lo 0,3% del Pil). È l’importo di cui dovrebbe farsi carico lo Stato se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura.
L’impatto economico
Per la prima volta il rapporto 2024 valuta l’impatto economico che questa spesa sostenuta dalle famiglie ha sulla produzione nazionale.
I 14 miliardi “investiti” per lavoratrici e lavoratori domestici vengono infatti rimessi in circolo sul mercato, determinando uno stimolo alla produzione che Domina calcola in 253,8 milioni di nuove ore di lavoro e 21,9 miliardi di euro di valore della produzione generato. Il lavoro domestico contribuisce complessivamente a produrre 15,8 miliardi di euro. Quasi un punto di Pil.
In Veneto
Nel 2023 le famiglie in Veneto hanno speso in totale 611 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici, tra stipendio, contributi e Tfr. Il risultato è un valore aggiunto di circa 1,2 miliardi di euro.
Le province di Padova e Verona registrano il maggior numero sia di colf sia di badanti. Anche in termini percentuali le due città svettano sulle altre con, rispettivamente, 7,9 e 6,6 colf ogni mille abitanti. A Padova ci sono 10,4 e a Verona 10,3 badanti ogni 100 anziani.
In Friuli Venezia Giulia
Non è da meno, se proporzionato alla sua popolazione, l’impegno del Friuli Venezia Giulia. Le famiglie friulane e giuliane hanno speso complessivamente 198 milioni di euro per la retribuzione di colf e badanti. Il valore aggiunto prodotto vale circa 400 milioni di euro.
A livello provinciale le percentuali più alte si concentrano a Udine: il 45,4% delle colf e il 47,1% delle badanti. In termini relativi, la massima incidenza di colf si registra a Trieste (4,4 ogni mille abitanti), mentre quella di badanti è a Udine (15,3 badanti ogni 100 anziani).
Il lavoro irregolare
In Fvg la spesa media annuale per famiglia è di 10.123 euro, in Veneto di 9.378 euro. A prestare aiuto all’interno delle nostre case sono in maggioranza donne straniere sulla cinquantina, provenienti soprattutto dall’Europa dell’Est. La vicinanza geografica aiuta: la media è del 53,2% in questa area del Paese. Sono oltre 80 mila i lavoratori domestici a Nord Est: 63.641 in Veneto e 19.735 in Friuli Venezia Giulia.
In tutta Italia il settore coinvolge 834 mila lavoratrici e lavoratori assunti direttamente dalle famiglie e 918 mila famiglie di datori di lavoro censiti dall’Inps. Almeno quelli regolari. Il settore domestico registra infatti il tasso di irregolarità più alto in Italia, pari al 47,1%: secondo l’avvocato Massimo De Luca, direttore dell’Osservatorio Domina, si può stimare che il numero complessivo di soggetti coinvolti superi i 3,3 milioni.
Il calo
Nel 2023, anno cui si riferiscono i dati del rapporto, il numero di lavoratori domestici è diminuito: –9,4% in Veneto e –5,2% in Fvg rispetto al 2022 (la media nazionale è del –7,6%). Si sono infatti conclusi gli effetti della regolarizzazione del biennio pandemico 2020-2021, che aveva portato all’emersione di numerosi rapporti di lavoro domestico, segnalando un aumento delle assunzioni di colf.
Ora la tendenza è cambiata: le famiglie sono tornate a privilegiare il rapporto con le badanti sia per l’elevata presenza di anziani sia perché gli anni di crisi economica sembrano aver scoraggiato l’assunzione di personale dedito alle sole pulizie.
La convivenza
Il Veneto è una delle regioni con il maggior numero di datori di lavoro maschi (45,9%), ed è elevata anche la presenza di datori di lavoro stranieri (5,7%). In Friuli Venezia Giulia il 76,5% dei lavoratori domestici è rappresentato da badanti. Ecco perché si registra anche il valore più alto di chi opera in convivenza (49,9%).
La situazione di convivenza tra lavoratori e datori di lavoro domestico riguarda in tutta Italia oltre 215 mila rapporti di lavoro, pari a quasi un quarto del totale (23,4%). I valori massimi si registrano, appunto, in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (51,3%). Il Fvg è anche tra le uniche quattro regioni (le altre sono Sardegna, Liguria e Valle d’Aosta) in cui nel 2023 si è registrato un saldo positivo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro domestico.
Le buone pratiche
Il rapporto segnala, infine, anche le buone pratiche adottate da ogni regione. In Veneto sono menzionati i contributi regionali per l’assistenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio e per alcuni metodi di cura riabilitativa. In Fvg Domina ricorda il Fondo per l’autonomia possibile, il Fondo gravissimi per sostenere a domicilio persone in condizione di disabilità particolarmente grave, i contributi per il trasporto e per i caregiver familiari e gli sportelli regionali del servizio Si.Con.Te. Apprezzato anche il servizio istituito dal Comune di Udine a favore di anziani soli e bisognosi di supporto.
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