Quando scatta il Daspo sportivo: come funziona la misura e quanto dura
In Italia la lotta alla violenza nello sport è stata condotta negli ultimi anni in modo molto deciso con una serie di provvedimenti normativi: ecco quali sono
Non tifosi, «ma teppisti», che vanno assicurati alla giustizia. Secondo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, i disordini tra ultrà di Udinese e Venezia di sabato dimostrano «qualora ce ne fosse bisogno, che le misure di prevenzione adottate dalle autorità sono assolutamente necessarie». Il titolare del Viminale condanna con fermezza gli scontri avvenuti lungo le banchine della stazione di Basiliano dopo il match che ha visto opposti i bianconeri friulani alla squadra arancioneroverde.
Arrivati al culmine di una settimana in cui non erano mancati episodi di violenza legati al calcio: giovedì, a Roma, frange estreme del tifo giallorosso erano arrivate quasi a contatto con gli ultrà dell’Eintracht Francoforte, prima della gara di Europa League. E sabato pomeriggio, quasi in contemporanea con i fatti di Udine, si era verificato un episodio simile per canovaccio a Modena: i tifosi della squadra emiliana e quelli del Mantova, prima della partita di serie B disputata (e vinta dai padroni di casa) allo stadio Braglia, si erano fronteggiati in stazione, con una sassaiola che fortunatamente non ha causato feriti. Il treno partito dalla città virgiliana, peraltro, è stato pesantemente vandalizzato durante e dopo il viaggio dai supporter del club lombardo.
Il Daspo sportivo
Ma quali sono le misure che si possono mettere in campo? In Italia la lotta alla violenza nello sport è stata condotta negli ultimi anni in modo molto deciso con una serie di provvedimenti normativi che hanno introdotto nuovi strumenti giuridici e operativi a disposizione delle forze dell’ordine.
La gran parte delle ipotesi di reato in materia di sport è contenuta nella Legge 13 dicembre 1989 n. 401, che parla degli “interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”. Lo strumento più significativo, disciplinato dall’articolo 6 è il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (D.A.SPO.), modificato dal decreto legge 8 febbraio 2007, n. 8, convertito dalla legge del 4 aprile del 2007, n. 41, la cosiddetta "legge Amato", all'indomani dei drammatici avvenimenti che hanno portato nel febbraio del 2007 alla morte dell'ispettore della polizia, Filippo Raciti, al termine dell'incontro del campionato di calcio Catania - Palermo.
Che cos’è
Il Daspo è una misura preventiva che vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive. Si applica a chi è stato denunciato o già condannato nel corso degli ultimi cinque anni o per chiunque versi «in situazioni sintomatiche per la sua pericolosità per l'ordine e la sicurezza pubblica».
Per queste persone, il questore dunque può disporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive indicate nell’atto di Daspo, «nonché a quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime». Ai destinatari del Daspo, inoltre, il questore può chiedere di comparire personalmente una o più volte negli orari indicati nell'ufficio di polizia competente nel corso della giornata in cui si svolgono le manifestazioni per le quali opera il divieto.
La misura può essere disposta anche dall'autorità giudiziaria con la sentenza di condanna per i reati commessi in occasione o a margine di manifestazioni sportive. E, come nel caso dell’assalto al treno di Basiliano, anche durante i trasferimenti da o verso i luoghi in cui si svolgono proprio le manifestazioni stesse. L’atto che sancisce il divieto di accesso è immediatamente esecutivo.
Quanto dura
Il provvedimento, di durata non inferiore a un anno e non superiore a cinque anni, può essere disposto anche per le manifestazioni sportive che si svolgono all'estero: può essere altresì comminato dalle competenti Autorità degli altri Stati membri dell'Unione Europea per le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia.
Il Daspo può essere anche disposto in via preventiva. In questo caso sarà indirizzato nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi, «risulta avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tale da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse».
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